Casinò, la maggioranza va sotto. Passa la richiesta di dimissioni per tutta la dirigenza

“Tutti a casa”. La richiesta di dimissioni di tutta la dirigenza del Casinò, contenuta in una risoluzione della maggioranza, passa con un franco tiratore che riemerge fra le fila della maggioranza. E dopo i vertici del Casinò tocca ora alla Giunta.
Consiglio regionale - I dipendenti del Casino e i cantonieri
Politica

“Tutti a casa”. La richiesta di dimissioni di tutta la dirigenza del Casinò, contenuta in una risoluzione della minoranza, passa con un franco tiratore (17 voti favorevoli, 16 contrari) che riemerge fra le fila della maggioranza, dopo essere stato invocato da Roberto Cognetta nel chiedere il voto segreto. 

La risoluzione era sbarcata nel tardo pomeriggio di oggi in Consiglio regionale in un clima da stadio. Urla, applausi, fischi, “vergogna” e buffoni” hanno accompagnato tutta la lunga discussione dove i riflettori erano inizialmente accesi su Stella Alpina che nei giorni scorsi aveva fatto intravedere un’apertura alla minoranza. “La zip si è però subito chiusa” ha ironizzato Stefano Ferrero del M5S dopo aver visto la risoluzione della maggioranza. Un testo “in politichese” che impegna “il Governo a farsi parte attiva per ricomporre la delicata vertenza in atto e per ricercare le soluzioni che salvaguardino l’attività produttiva e i livelli occupazionali e a rivalutare l’attuale assetto strutturale dell’impresa anche attraverso una ridefinizione delle responsabilità”. Tradotto nelle parole del capogruppo Uv, Ego Perron: “Se sacrificio ci deve essere questo deve avvenire per tutti i livelli occupazionali” e ancora “siamo disposti anche a discutere dell’esistente. Se sono necessari dei cambiamenti questi vengano fatti ma agendo in una logica non di tagli di teste”.

Nell’illustrare la risoluzione Albert Chatrian di Alpe ha scandito: “Per il Casinò è necessario ora un cambio di tendenza, di metodo, di marcia; è un dovere per il Consiglio che deve, in questo caso almeno, fare fronte alla evidente – e devo aggiungere ripetuta – incapacità del governo regionale e del Presidente di decidere ciò che, evidentemente, non si vuole o non si può decidere. Dobbiamo cambiare Mi sembra che sia inderogabile ed inevitabile”
Una dirigenza attaccata dall’opposizione anche per i procedimenti disciplinari che hanno portato alla sospensione di quattro dipendenti cosi come svelato da Jean-Pierre Guichardaz del Pd-Sinistra Vda. “Questa è l’ennesima prova di forza di una dirigenza alla frutta che alimenta tensioni anziché disinnescarle” ha sbottato l’ex sindacalista.

Dalla minoranza più volte è stato tirato in ballo l’Assessore regionale all’Ambiente, Luca Bianchi, ex dipendente della casa da gioco. “Lei Assessore ha un debito di riconoscenza verso l’azienda e verso i suoi colleghi” l’appello lanciato da Laurent Viérin.

Per la maggioranza ha preso la parola Marco Viérin di Stella Alpina “Il vero problema è che il Casinò possa chiudere – ha detto l’Assessore alle Opere pubbliche – Tutti dobbiamo farci un’autocritica su questi ultimi 20 anni. Qualcuno va cambiato ma non tutti.” Ma l’intervento che ha acceso la curva dei dipendenti del Casinò presenti in tribuna è stato quello dell’Assessore Mauro Baccega che ha accusato la minoranza di volersi sostituire ai sindacati. “Dal 1994 al 2008 la casa da gioco ha perso il 50% delle quote di mercato. In quel periodo sono state assunte 200 persone prima, poi altre 40. Ma come? In un’azienda che decade assumete persone? C’è da fare una riflessione” ha detto fra i fischi l’Assessore.

Fischi che si sono trasformati in applausi quando Laurent Viérin ha ricordato la rimessione della delega al Casinò dell’Assessore. “Lei in questi mesi l’unica cosa che ha fatto per il Casinò è aver dato una consulenza a suo figlio” ha attaccato il consigliere Uvp e Stefano Ferrero del M5S: “Ogni volta che parlate ci fate risparmiare soldi per la campagna elettorale”.

A chiudere la lunga discussione, prima del voto, è stato il Presidente della Regione, Augusto Rollandin.  “Se ci fossero delle formule facilmente applicabili non credo che saremo cosi stupidi da non applicarle. Oggi ci interessa come rilanciare la casa da gioco senza penalizzare lavoratori. Uno dei punti per rilanciare è avere dei nuovi giocatori. Rubandoli a Sanremo o Venezia non risolviamo nulla. Ci hanno già provato. Abbiamo provato con la clientela dell’Oriente e a breve avremo una verifica. La soluzione non è di mandare oggi a casa qualcuno, non risolveremmo nulla. E’ evidente che c’è una carenza di fiducia legata anche a dei risultati difficili legati alla chiusura per i lavori ma in questi pochi mesi il trend è cambiato."

E la lunga notte del Consiglio regionale non è finita. Dopo i vertici del Casinò la minoranza vuole mandare a casa la Giunta.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte