I soldi alla Casa da gioco di Saint-Vincent arriveranno ma solo e soltanto dopo un cambio deciso della governance e la verifica del raggiungimento di una serie di obiettivi, inseriti in un piano di ristrutturazione aziendale.
E’ questa in estrema sintesi la proposta di legge partorita questa mattina dalla II Commissione Affari generali. L’iniziativa legislativa, confezionata dal Presidente della Commissione, Leonardo La Torre, su mandato degli altri consiglieri, riprende alcune delle soluzioni già prospettate dalla Commissione stessa. I cinque articoli prevedono che “entro 60 giorni” sia presentato dall'organo di amministrazione della società “un piano di ristrutturazione aziendale che precede e accompagna eventuali interventi finanziari emergenti da una precisa e chiara situazione patrimoniale ed economica”. Il piano, approvato dal Consiglio regionale, sarà vincolato “trimestralmente all’impegno da parte della Casinò di trasmettere al Consiglio una relazione riguardante lo stato di attuazione”. E' previsto poi l’insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione e di un nuovo collegio sindacale, affiancati da un collegio di saggi, “a garanzia di trasparenza e partecipazione di tutto il Consiglio regionale”. Sul fronte dei finanziamenti la proposta di legge immagina che la regione “possa sostenere anche finanziariamente il Casinò comunque sempre e solo successivamente all’approvazione del piano di ristrutturazione aziendale da parte del Consiglio regionale, piano che dovrà prevedere il recupero della capacità finanziaria anche sul mercato bancario privato in compartecipazione con terzi soggetti”.
La proposta di legge è stata sottoscritta questa mattina da tutti i consiglieri della II Commissione ad eccezione del capogruppo Uv, Joel Farcoz. L'articolato sarà ora esaminato nel pomeriggio di domani dalla IV e dalla II Commissione e potrebbe quindi essere già iscritto in via d'urgenza nella seduta del Consiglio del 7 e 8 febbraio.