Casinò, “Questo bilancio non è limpido, vogliamo vedere la documentazione contabile”

A chiederlo con una risoluzione, poi bocciata, è stato il M5S. Dubbi arrivano anche dalla società di revisione torinese che ha certificato il bilancio della casa da gioco.
Politica

 “Il bilancio del Casinò non è del tutto limpido”. A denunciarlo ieri in aula è stato il M5S che ha presentato una risoluzione chiedendo “di consegnare alla Commissione competente la documentazione contabile dal 2012 al 2015 "in modo da valutare nel dettaglio le spese, gli eventuali sprechi e le incongruenze di gestione.”

Ma a dirlo non è solo la minoranza, anche la società di revisione torinese che ha certificato il bilancio della casa da gioco solleva delle perplessità.
Nella sua relazione la Kpmg ricorda come nel bilancio della casa da gioco al 31 dicembre 2014 sono stati iscritti crediti per imposte anticipate per 25.735.000 (18.558.000 al 31 dicembre 2013) che includono imposte anticipate calcolate sulle perdite fiscali generate nell’esercizio 2014 e in esercizi precedenti “nel presupposto dell’esistenza della ragionevole certezza di ottenere in futuro imponibili fiscali che possono assorbire le perdite riportabili”.

Secondo le proiezioni dell’ex amministratore unico, Luca Frigerio, le imposte anticipate dovrebbero essere recuperate nel giro di 7/9 anni sulla base di una crescita annuale media dei ricavi previsti compresa tra il 2,1% e il 2,8%, della riduzione del costo del personale e del contenimento del costo per ammortamento risultante da operazioni connesse alle infrastrutture.

“La documentazione a nostra disposizione – scrive nella relazione la società di revisione – non ci permette di ottenere sufficienti elementi probativi a supporto delle previsioni dei ricavi su un arco temporale di tale durata e di alcune assunzioni alla base delle proiezioni elaborate dall’amministratore unico Conseguentemente non ci è stato possibile svolgere le necessarie procedure di revisione al fine di verificare la recuperabilità delle imposte anticipate stanziate nel bilancio”.

Critiche mosse anche dai grillini. Nel presentare la risoluzione in aula Stefano Ferrero del M5S ha spiegato: “Voi invitate dei personaggi a giocare e quando questi perdono, le perdite vengono accantonate, quando questi vincono gli sganciate quando devono prendere e non sempre viene portato in detrazione al debito. Di conseguenza noi in bilancio abbiamo una bella posta che dobbiamo ottenere ma sappiamo bene che i crediti di gioco non sono esigibili, puntualmente ogni due o tre anni li avete cancellati.”. E il collega Roberto Cognetta: “Questo bilancio della Casa da gioco nasconde altri punti interrogativi, facilmente risolvibili parlando con l’autore del documento contabile, che però è stato licenziato.”

A bocciare la risoluzione è stato l’Assessore regionale al Bilancio, Ego Perron: “Io credo che se c’è una partecipata che trova discussione e esame all’interno di quest’aula è proprio il Casinò. Non c’è la necessità di consegnare la documentazione contabile che chiedete, non si può stravolgere il ruolo della commissione facendola diventare una commissione d’inchiesta”.

Poco prima l’Assessore aveva presentato le linee guida del rilancio dell’azienda che vanno dalla revisione dell’organizzazione interna che passa attraverso la riduzione del costo del lavoro, alla difesa della quota di mercato conquistata dalla Casa da Gioco; all’attuazione di una discontinuità per allargare e rafforzare il posizionamento della struttura; al miglioramento della conoscenza e dell’immagine del nostro prodotto su un mercato numericamente più ampio.

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