Centrodestra, Paron propone la terza via: “Riunire i delusi”

Centrodestra diviso anche in Valle, da Andrea Edoardo Paron arriva la chiamata alla riunificazione delle forze. "Non ho intenzione di fondare un nuovo movimento né di riciclarmi in un altro partito." E nel frattempo spunta Fédération.
Politica

Messa la parola fine al Popolo della Libertà col ritorno di Forza Italia da un lato e la fondazione del NCD dall’altro, lo scisma intestino al centrodestra italiano consumatosi all’interno dei palazzi romani non poteva non avere effetti tellurici su tutto il territorio nazionale, Valle d’Aosta compresa.
Il Pdl si è spaccato anche qui, e i suoi esponenti hanno seguito le vie tracciate a livello nazionale. Ad un Massimo Lattanzi nominato coordinatore di Forza Italia in Valle da Berlusconi in persona è corrisposto un Ettore Viérin designato da Alfano responsabile del comitato regionale del Nuovo Centrodestra.
C’è però un’altra linea, una terza via, esplicitata oggi dall’assessore comunale alla Pubblica Istruzione e Cultura, Andrea Paron via comunicato stampa. Una linea che chiede al centrodestra di fermarsi a riflettere e nel quale Paron si sente ufficialmente di intervenire dal momento che mentre il partito si sfaccetta il gruppo del Pdl in Consiglio Comunale ad Aosta è ancora, paradossalmente, esistente.

Paron parla nel suo comunicato di un “Centrodestra nazionale che ha perso la sua identità e non rispecchia più i valori per i quali abbiamo militato per tanti anni” e aggiunge: “In Valle d’Aosta, a causa di personalismi e scelte miopi, il centrodestra ha mancato il suo obiettivo principale: quello di dare alla Valle d’Aosta una componente politica radicata e forte, portatrice degli ideali di libertà e di
un’autonomia speciale moderna, all’altezza dei tempi e della nuova Europa”.

Problema di coesione che diventa problema di rappresentanza: “Oggi, con la costituzione locale delle numerose sigle che compongono la galassia del centrodestra a livello nazionale – scrive Paron – rischiamo di precipitare in un avvitamento che, invece di facilitare la rappresentanza politica delle migliaia di persone che hanno creduto e credono in determinati principi e valori, non
faccia altro che avviare una fase di litigi e sindrome dei ‘separati in casa’ in cui a perdere sarebbe solo il nostro territorio, privato in questo modo di una voce liberale, autonomista e concreta”.
Il richiamo è rivolto alla riunificazione del centrodestra tutto, in tutte le sue anime: “Il ‘noi’ che uso nel comunicato – spiega Paron raggiunto telefonicamente – è riferito a me e ai miei sostenitori. Ex dirigenti del Pdl che sanno come me che un centrodestra diviso rischia di diventare litigioso”.

Quindi tra le troppe sigle del centrodestra, locale e nazionale, troverà spazio una nuova entità guidata da Paron? Ipotesi rifiutata in toto dall’assessore: “Non ho intenzione di fondare un nuovo movimento né di riciclarmi in un altro partito. La mia intenzione è quella di cercare di riunire il centrodestra perché è la strada in cui credo e nella quale mi impegnerò, perché un centrodestra diviso non serve a nessuno”.
La chiusa del comunicato stampa emanato da Paron è infatti all’insegna dell’apertura: “Occorre quindi guardare con grande attenzione a tutti quei i cittadini moderati oggi senza punti di riferimento, delusi e disillusi, e a quelle forze politiche che si riconoscono nei comuni valori di autonomia e libertà e che si rendono o si sono rese disponibili ad aprire i confini partitici per rappresentare concretamente le istanze che arrivano dal mondo delle associazioni, del volontariato e dell’impegno civico”.

Un invito che a stretto giro di posta viene prontamente raccolto da Fédération Autonomiste che apre al dialogo ed è intenzionata a chiedere un incontro con l’assessore : “La Fédération autonomiste – si legge nel comunicato – prende atto con soddisfazione che c’è chi, come l’assessore comunale di Aosta Andrea Edoardo Paron si dichiara pronto ad avviare un confronto politico per verificare la possibilità di costruire una proposta politica liberale, autonomista, aperta alle istanze della società civile, del mondo dell’impresa, delle professioni, dei giovani. Sono principi e concetti che fanno parte del patrimonio culturale e politico della Fédération. Principi e concetti che sono stati il filo conduttore dell’ultimo congresso organizzativo del movimento”.

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