Comune di Aosta, approvato il bilancio 2014/2016: “Documento rigoroso con obiettivi chiari”

"Non abbiamo ritrovato il buon senso perché non l'abbiamo mai perso. Preferisco perdere qualche punto di consenso popolare e vedere che la nostra città è salita sul podio italiano per la qualità dei servizi, passando dal 15° al 3° posto", spiega Giordano.
Carlo Marzi, assessore alle Finanze del Comune di Aosta
Politica

È stato approvato anche in Consiglio Comunale – con 21 voti a favore, 7 contrari (i gruppi di Alpe e Pd-Psi) e un astenuto (Paolo Momigliano Levi di Sinistra per la Città) – il bilancio previsionale per il triennio 2014/2016 del Comune di Aosta, già passato attraverso il vaglio della IV Commissione la settimana scorsa.

Il bilancio, che pareggia la cifra di 77 milioni 800mila euro, è stato presentato dalla relazione di maggioranza dal neo-Presidente della IV Commissione Luca Merighi: “Questo è un bilancio chiaro, dettagliato e trasparente, un lavoro nel solco della politica di contenimento salvaguardando i servizi e le prestazioni erogati agli utenti. Un bilancio fatto in un’ottica previdente dato che anche il 2014 si collocherà in un momento di transizione e di trasformazione dell’intero sistema. Nonostante la crisi economica e le prospettive nebulose questo è un bilancio serio ed equilibrato, all’insegna della prudenza, e che prende in considerazione soltanto le voci di entrata certe, un documento rigoroso con obiettivi chiari: il mantenimento dei servizi con standard molto alti, la valorizzazione della valenza storica della città, la capitalizzazione delle risorse umane contenendo la spesa, i progetti per i lavori socialmente utili ed il servizio associato di polizia locale, nonostante le risorse in calo e l’obbligo di riversare allo Stato l’extragettito Imu”.

Bilancio che convince, sebbene preannunciando il voto contrario, anche il capogruppo Pd-Psi Michele Monteleone: “Questo è un bilancio che rispetta le regole con un atteggiamento complessivo prudenziale, con tanto di aperture a variazioni in itinere. Un bilancio però ragionieristico, dove si preferisce essere più prudenti rispetto ad un passato nel quale pensavamo che le risorse fossero infinite, senza prevedere cosa producessero davvero gli investimenti in conto capitale e con bilanci molto più bloccati. Condividiamo il metodo e speriamo sia metodo anche del futuro. Ho apprezzato molto, comunque, l’idea di dare sicurezza al documento attraverso entrate certe”.

Parole che fanno piacere all’assessore Carlo Marzi che tiene, ringraziando gli Uffici e i membri della IV Commissione Consiliare, a evidenziare il clima di collaborazione che si è creato dietro al documento di bilancio previsionale proposto: “È un bilancio semplice, tecnicamente ragionieristico – spiega – ma un bilancio che vuole vedere in maniera positiva il futuro. Un bilancio che ragiona su entrate certe che permangono, come i trasferimenti dalla Regione, e che vede e spera che un domani, tramite una buona gestione, giungano altre buone novelle, fossero anche solo mille euro da una alienazione. Il patrimonio comunale se non alienato può comunque essere concesso, e la cosa pubblica si può gestire con una maggiore attenzione al farsi pagare. Continuiamo assieme a fare amministrazione e condividere, cercando di ottenere una gestione sempre più rigorosa e accorta dei conti che voglia mantenere il rapporto quali-quantitativo dei servizi come ad oggi riusciti a fare. La volontà rimane quella di fare amministrazione in maniera coesa, cercando di proporre il meglio per i nostri cittadini”.

Il carico critico lo mette invece la consigliera Alpe Iris Morandi, il cui ragionamento cerca di andare al di là della situazione contingente di un bilancio comunque ‘strozzato’ dalla crisi economica. “Ci muoviamo su ‘sabbie mobili’ che ci costringono tutti ad atteggiamenti molto circospetti per non affondare, caratterizzate certo da una drastica riduzione delle risorse e da un quadro normativo in continuo mutamento. Questo è l’epitaffio perfetto per un’azione di programmazione, di scelta e di indirizzo di una amministrazione. La situazione ci impone vincoli, limita il nostro raggio d’azione, e ci costringe a scelte obbligate che sono state la ‘pietra tombale’ per le prospettive e le aspettative del vostro programma di governo, un programma decisamente molto ambizioso. Le avvisaglie della crisi però erano ben evidenti sin dal 2008, e forse nel 2010 avreste dovuto essere più prudenti, ma delle vostre scelte politiche potreste risponderne l’anno prossimo, per ora siamo soddisfatti che abbiate ritrovato il buon senso. Oggi le spese sono compresse al massimo, cosa potremmo fare dopo?”.

Programma di governo difeso strenuamente da Giordano, che lo analizza in tutta risposta attraverso una lunga disamina: “Le ‘grandi opere’ – spiega il Sindaco – sono state fatte e sono dentro il cuore stesso di Aosta, mentre l’Università è in appalto, quindi vuol dire che è finanziata, mentre la parte comunale sul nuovo Palazzo Regionale, già modificata nel 2011, è già stata realizzata. L’iniziativa ‘Amico in Comune’ era inserita nel programma di governo e sono pronto ad una sfida sui contenuti che avevamo tracciato. Abbiamo fatto della trasparenza la chiave della nostra amministrazione e la minoranza ha il controllo immediato su ogni nostro intervento, piccolo o grande che sia. In un anno di difficoltà le presenze turistiche ad Aosta sono aumentate del 20%, ma abbiamo prudenzialmente confermato cifre dell’anno scorso. In questa città sono erogati ottimi servizi e non abbiamo tagliato un’ora sola di Assistenza domiciliare, come non abbiamo alzato di un euro le iscrizioni agli asili nido. Non abbiamo ritrovato il buon senso perché non l’abbiamo mai perso. Sinceramente preferisco perdere qualche punto di consenso popolare e vedere che la nostra città è salita sul podio italiano per la qualità dei servizi erogati, passando dal quindicesimo posto al terzo”. 

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