Archiviato il rendiconto e scongiurato il rischio di commissariamento la partita al Comune di Aosta si sposta sugli assetti di governo. Dopo il voto della Direzione del Pd che ha messo in minoranza il sindaco Fulvio Centoz e l'avvallo da parte di Epav e dell'Uv al documento politico che sancisce l'alleanza per i prossimi appuntamenti elettorali, è il Psi a buttare benzina sul fuoco. Nel congresso straordinario del movimento è stato approvato un ordine del giorno che chiede che "si faccia chiarezza sulla politica delle alleanze al Comune di Aosta, che necessitano di una forte riflessione e si traggono le dovute conseguenze, anche nell'ipotesi di eventuale cambio di maggioranza che tenga conto sì delle opinioni di tutti, ma non dimentichi che gli eletti sono espressioni dei partiti e movimenti". Un messaggio neanche troppo velato al primo cittadino, che anche ieri ha fatto capire di non voler rinunciare all'Assessore Marzi.
Il Psi del segretario Antonio Crea punta poi il dito contro il Pd manifestando "disagio e disappunto per come il patto federativo Pd-Psi, in essere sin dal 2009, anziché essere oggetto di confronto e dibattito che interessano problematiche di carattere regionale e comunale, abbia preso le sembianze dei fiumi Carsici che appaiono e scompaiono a seconda delle convenienze e opportunità". "Il Partito democratico della Valle d'Aosta – si legge ancora nell'ordine del giorno approvato – accende la luce del patto federativo in prossimità delle elezioni e la spegne a elezioni concluse e tanti saluti".
