Dopo dieci giorni di muro contro muro e due sedute andate “a vuoto”, con la minoranza che fa mancare il numero legale e il presidente Emily Rini costretto a mandare tutti a casa, il Consiglio regionale tornerà “in funzione” venerdì 11 aprile prossimo. Già, perché se da una parte i gruppi di opposizione sono decisi a presentare un documento programmatico da sottoporre "ai consiglieri che avranno voglia di capire che un governo di cambiamento è possibile", dall’altra anche Leonardo La Torre, dopo essersi preso il tempo di riflettere, tentando senza successo di “stimolare il confronto tra le parti”, ha annunciato che sarà della partita.
"Venerdì prossimo sarò in aula”, ha dichiarato il consigliere all’ANSA . "Il documento della minoranza? Vediamolo. Deve essere aperto, l’inizio di un dialogo, e non deve essere dei 17 e basta. Inoltre deve essere di buon senso, con elementi d’interesse collettivo e in grado di sciogliere dei nodi, a partire dalla riduzione del numero dei consiglieri e dallo stop ai contributi per i gruppi. Questo ci chiede la gente", ha aggiunto La Torre.
E proprio sulla necessità di rispondere alle sollecitazioni della comunità, La Torre ha ribadito che "la politica si è allontanata dalla gente e ora voglio vedere se ci sono la volontà e la capacità di superare gli ostacoli". Sulla sua posizione politica, però, l’ex assessore non si sbilancia: "Il problema non è di essere unionista ma di fare delle scelte. Ci sono famiglie in difficoltà, bisogna tornare a parlare di prospettive. Non è che se uno fa parte di un partito non può più parlare. Se mi occupo di uno studente che non ha i soldi per pagarsi la scuola allora sono un traditore?". Come finirà venerdì? "Vediamo, sono curioso".