Il progetto di legge sui costi della politica ritorna ai box di partenza. A deciderlo è stata ieri la prima commissione "Istituzione e autonomia". In particolare lo stop sarebbe legato alla necessità di aspettare che il decreto legge del Governo venga convertito per "avere un quadro organico, puntuale e definitivo." Inoltre la maggioranza e in primis il Presidente del Consiglio Valle ha aperto alla posssibilità di modificare il provvedimento nella parte riguardante il sistema previdenziale contributivo dei consiglieri.
"Riguardo al sistema contributivo – spiega il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini in una nota – ho illustrato alcune possibili proposte di emendamento rispetto al testo proposto inizialmente. Le novità sono essenzialmente tre: l’adeguamento al modello della Camera dei deputati che porta ad un ulteriore ribasso delle quote (per un totale del 33 per cento e non più del 42 per cento); il parametro dell’età per il conseguimento dell’indennità (65 anni) e la decorrenza della proposta di legge (non più a partire dalla prossima Legislatura, ma dal 1° gennaio 2013)."
Una modifica voluta sopratutto da Alpe che attraverso il consigliere Bertin sottolinea come "sia essenziale che questo intervento legislativo abbia effetto immediato, ossia dal primo gennaio 2013 perché rappresenterebbe un segnale concreto di riduzione. Sull’argomento siamo già colpevolmente in ritardo per responsabilità che sono in capo all’attuale maggioranza: un’ulteriore dilazione sarebbe incomprensibile oltre che inaccettabile per i cittadini. Apprezziamo pertanto la disponibilità del relatore ad anticipare l’effetto del provvedimento che si avvicina così, almeno per quanto riguarda la tempistica, alla nostra proposta. Ci riserviamo di valutare ulteriormente l’intervento nel suo complesso."
"La Presidente Rini, che è anche relatore dell’iniziativa presentata dalla maggioranza regionale e dal PD – spiega il Presidente della Commissione, Alberto Zucchi – ha illustrato il provvedimento comprensivo di due proposte di emendamenti: uno che riguarda l’aspetto del plafond totale del finanziamento ai gruppi (sulla base della cifra indicata dalla Stato-Regioni ed equivalente a 5000 euro annui per Consigliere), l’altro che introduce una riforma strutturale del trattamento previdenziale. Si è quindi preso atto che vi era la volontà da parte del gruppo Alpe di trovare una condivisione sui contenuti e tenuto conto dell’espressa volontà politica di tutti i Commissari di rendere operative tali misure dal 1° gennaio 2013, la Commissione ha deciso di rinviare l’espressione del parere ai prossimi giorni per giungere ad un voto condiviso entro la fine dell’anno."