Potrebbe essere ancora più celere dell’ultima volta il Consiglio regionale che torna a riunirsi alle 9 di oggi, lunedì 7 aprile. La minoranza infatti sembra convinta a non prendere parte alla seduta e con la maggioranza ridotta a 16 consiglieri – Ego Perron è in Congo per l’assemblea dell’Apf e Leonardo La Torre, salvo ripensamenti, non si farà vedere – i lavori potrebbero non iniziare neppure in assenza del numero legale. A questo punto il Consiglio da regolamento sarà riconvocato entro cinque giorni.
La minoranza resta sulle sue posizioni: dimissioni e poi dialogo. Il Presidente e la Giunta dal canto loro non sono intenzionati a lasciare se non in presenza di una mozione di sfiducia costruttiva. Ma anche quest’ultimo atto come le dimissioni sembrano non essere nelle corde degli uni e degli altri.
Per Alpe, Uvp, M5S e Pd, viste le assenze in seno alla maggioranza, la soluzione potrebbe essere quella di colpire e affondare singolarmente i membri della Giunta, senza presentare un mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente, che presuppone un’alternativa, ma una o più mozioni di sfiducia nei confronti di singoli Assessori (devono essere sottoscritte da almeno un quinto dei consiglieri assegnati, ndr).
Per questo tipo di mozioni, però, non sono ammesse procedure d’urgenza: devono essere presentate almeno tre giorni prima la discussione e il voto. Infine, le mozioni di sfiducia agli Assessori devono sono approvate a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati (vale a dire 18 consiglieri, ndr), per appello nominale. Insomma, all’opposizione servirebbe ancora la mano di un franco tiratore.