È solo un passo piccolo, ma significativo.
La via d’uscita dalla crisi politica che sta bloccando la Valle d’Aosta potrebbe essere vicina.
Questo pomeriggio infatti, verso le 17,20 una delegazione di Stella Alpina formata dal Presidente Maurizio Martin, Marco Viérin, Stefano Borrello e l’assessore comunale di Aosta Carlo Marzi ha varcato la soglia della sede dell’Union Valdôtaine Progressiste.
All’interno, pronti al ‘vis-à-vis’ c’erano altre delegazioni, quelle delle forze d’opposizione in Consiglio Valle, pronte al dialogo. Oltre ai ‘padroni di casa’ di UVP Alessia Favre, Dino Viérin e Luigi Bertschy la lista degli invitati al tavolo delle trattative comprendeva Raimondo Donzel, Fulvio Centoz, Antonella Barillà e Michele Monteleone del PD-Sinistra VdA, il Presidente ed il Vicepresidente Alpe Piero Floris e Bruno Chaussod con il consigliere Albert Chatrian e Roberto Cognetta e Alessia Focareta per il MoVimento 5 Stelle.
Grande assente l’Union Valdôtaine, attesa per le 16 che non si è presentata.
Al netto dell’assenza di peso del Mouvement è stata lampante l’estrema utilità di un incontro che lascia intravedere scenari futuri in via di definizione anche se ancora opachi, vista soprattutto la richiesta da parte delle forze di opposizione – arrivata pochi istanti dopo la chiusura delle porte della sede UVP – della convocazione di un Consiglio regionale straordinario per l’elezione di un esecutivo ex novo: “Quello di oggi è stato un confronto – ha spiegato il Presidente di Stella Alpina Maurizio Martin all’uscita dalla riunione – per trovare le possibilità per uscire dalla crisi, sperando di risolverla. L’Union Valdôtaine ha preferito non presentarsi, e secondo me è stato un errore perché ritengo che in questo momento ci si debba parlare fra tutte le forze politiche. Il documento ‘Renaissance’ contiene certamente molti punti condivisibili, alcuni dei quali già presenti nel programma della Giunta Rollandin”.
Primo incontro ma non ultimo – Martin parla infatti anche di un prossimo appuntamento ancora da definire – all’insegna del tentativo di dialogo. Tentativo, a quanto pare, riuscito: “È stata una riunione proficua – spiega il Consigliere del M5S Roberto Cognetta – importante ed interessante con una forza politica che pensavo più chiusa. Nei nostri programmi ci sono comunque cose in comune, mentre altre no”. E redditizia lo è stata nelle parole di tutti, anche per Alpe: “Sì, è stata una riunione proficua – afferma il Presidente Floris – ed ora si cercherà con il Consiglio straordinario di accelerare i tempi tentando di prendersi tutti le proprie responsabilità”.
Opinione comune, reiterata anche da chi ha ospitato questo confronto: “Alla base di questo incontro – specifica la Presidente UVP Alessia Favre – c’è il lavoro congiunto dei quattro gruppi consiliari di opposizione sostenuti dai movimenti che rappresentano. Il Consiglio straordinario serve per accelerare l’uscita da una crisi politica che dura da 28 giorni, e che non può più andare avanti. La sua convocazione sottolinea che la politica si sta dando da fare e che le risposte non possono più arrivare in Consiglio regionale ma vanno date ai cittadini. I punti del nostro programma sono evidenziati nel documento ‘Renaissance’ e non scenderemo a compromessi”.
Una richiesta avanzata anche nei confronti dell’UV stessa, senza pregiudiziali: “L’incontro è stato pensato in maniera disgiunta per il fallimento dell’asse politico Union/Stella Alpina. Abbiamo deciso quindi di non riferirci ad una coalizione ma ai singoli movimenti. Non siamo qui per alzare dei muri, l’Union Valdôtaine reputerà chi portare, non abbiamo messo alcun paletto su nessun nome o cognome”.
Linea aperta anche per il PD-Sinistra VdA: “Questo incontro è servito finalmente per parlarsi – spiega il Segretario del partito Democratico Fulvio Centoz – e per capire se c’è la possibilità di costruire insieme. Oggi non ci siamo confrontati con l’Union ma lo faremo il prima possibile perché è importante parlare con tutte le forze politiche”.
Ma c’è, in fondo, una nuova squadra di governo già pronta, e magari proprio con l’appoggio di Stella Alpina? L’impressione è che i giochi siano già fatti, e una mezza apertura arriva anche dallo stesso Centoz: “La trattativa per il nuovo esecutivo è in fase avanzata – spiega – anche se ora c’è bisogno di dare alla gente risposte concrete e in fretta. Riguardo la maggioranza con Stella Alpina non si può dire niente di certo, vedremo cosa uscirà da questa trattative”.
A stretto giro arriva anche la risposta dell’Union Valdôtaine. Una risposta che pare invece chiudere ogni possibilità di dialogo, e che sembra incrinare anche il rapporto con l’alleata Stella Alpina: “In seguito alla convocazione ad un incontro per il pomeriggio del 24 aprile – si legge nel comunicato stampa emanato da Avenue des Maquisards – inviata dai partiti e dai movimenti di opposizione in Consiglio regionale, l’Union Valdôtaine ha assicurato la sua disponibilità al confronto unitamente alla Stella Alpina con la quale aveva formalizzato, mercoledì 23, tale proposta. A fronte della nostra richiesta, reiterata nel pomeriggio del 24 aprile, è stato opposto un netto rifiuto. Nel frattempo è stata richiesta, da parte delle forze di opposizione, la convocazione straordinaria del Consiglio regionale, evidente segno di un percorso già tracciato indipendentemente dalle richieste di incontro che si rivelano quindi un semplice atto formale privo di ogni reale volontà di confronto”.
Il Mouvement cerca di attutire l’impatto di un’alleanza che la vedrebbe tagliata fuori anche se, stando ad alcune indiscrezioni, alcune crepe si stanno formando al suo stesso interno. Leonardo La Torre, a conti fatti, potrebbe non essere l’unico esule unionista pronto a rivelarsi alla luce del sole.