Crisi, prime prove di dialogo: “E’ ipotizzabile un governo di scopo ma i tempi sono stretti”

Dopo oltre 60 giorni di crisi UV e Stella Alpina hanno incontrato ieri PD e Alpe, anche se si tratta ancora di una prima fase interlocutoria. "Per ora non c'è nessun accordo, il gomitolo è ancora tutto da dipanare", commenta il Presidente di Alpe Floris.
La delegazione dell'Union Valdôtaine
Politica

Prove di dialogo, una fase interlocutoria. È questo quanto è emerso dagli incontri che le delegazioni di Union Valdôtaine e Stella Alpina hanno avuto ieri, questa volta assieme, prima con il Partito Democratico e poi con Alpe.

L’obiettivo è quello di scollinare la fase di stallo che la politica regionale sta vivendo ormai da oltre sessanta giorni aprendo il tavolo delle trattative, cercando di lavorare su contenuti condivisi, forse addirittura su una nuova coalizione di governo.

Tutte ipotesi, perché dall’incontro che UV – rappresentata dal Presidente Ennio Pastoret, Claudio Restano, Cristina Galassi e Marco Suquet – e Stella Alpina – che ha delegato il Presidente Maurizio Martin, Marco Viérin, Stefano Borrello e gli assessori comunali di Aosta Flavio Serra e Carlo Marzi – filtra veramente poco.

“Era tempo che si parlasse – accenna Pastoret dopo l’incontro pomeridiano ala sede del PD col Segretario Fulvio Centoz e Raimondo Donzel – e siamo soddisfatti. Speriamo che questo sia l’inizio di un percorso”. E non aggiunge molto di più neanche Martin: “È stato un incontro positivo su diversi temi, e quando ci si confronta e ci si parla è sempre un buon fattore”.

Qualche informazione in più, anche se molto vaga a controprova della delicatezza del momento, la fornisce il ‘padrone di casa’ Fulvio Centoz: “Ci siamo incontrati e abbiamo toccato molti temi – spiega il Segretario PD – come le grandi opere ed il welfare. Ora ci confronteremo tutti con i nostri movimenti per capire come portare avanti questo percorso. In generale, tra tutte le forze politiche, c’è la consapevolezza che ci siano grandi temi e grandi scelte da affrontare”.

Riguardo i temi dell’incontro – durato quasi due ore – o eventuali altre consultazioni, comunque, bocche rigorosamente cucite: “Abbiamo parlato di contenuti – afferma Centoz – senza paletti, senza preclusioni verso nessuno, partendo come presupposto dal passo indietro di Rollandin. Non c’è una data per il prossimo incontro, la situazione è delicata e necessita prima di un passaggio all’interno dei nostri rispettivi movimenti”.

Facce comunque mediamente sorridenti e soddisfatte che invece non si ritrovano in nottata, segno che forse l’incontro con Alpe è stato più faticoso, oltre che più lungo. Mentre Martin si lascia sfuggire soltanto un sibillino “Abbiamo iniziato a parlare”, Pastoret sceglie la via del silenzio, evitando accuratamente di fornire particolari. Un incontro non semplice quello con Alpe – la cui nutrita delegazione era formata dal Presidente Piero Floris e dai vice Raffaella Roveyaz e Bruno Chaussod, e dai consiglieri regionali Alberto Bertin e Albert Chatrian – di cui rende conto il Presidente Floris stesso: “Questo è stato un primo incontro interlocutorio, noi siamo per la discontinuità politica e per l’apertura di una fase nuova. Ora ci confronteremo al nostro interno, e se ci fosse la possibilità di fare un accordo si deve fare in tempi rapidissimi”.

Spaccatura, quindi, nella coalizione di minoranza? Floris lo esclude anche se evita, anche lui, di fornire troppi dettagli: “Nessuna spaccatura, noi portiamo avanti i punti della ‘Renaissance’ e su questi punti ci sono state delle convergenze importanti. Ora ci impegniamo a confrontarci all’interno della coalizione per mettere le cose ‘nero su bianco’. Per ora non c’è nessun accordo su che tipo di governo sia possibile. È ipotizzabile un governo di scopo in tempi stretti ma il gomitolo è ancora tutto da dipanare”. 

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