Gli uffici del Consiglio Valle hanno avviato accertamenti in merito a un possibile conflitto di interesse che coinvolgerebbe il presidente della IV Commissione consiliare, Roberto Rosaire, titolare di un’impresa edile tra i fornitori del gruppo Cva. Lo ha reso noto in aula il presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin, rispondendo a una sollecitazione del capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, nel corso della discussione congiunta di due question time sulla partecipata regionale.
Il primo, portato in aula da Aggravi chiedeva di possibili “conflitto di opportunità” all’interno del gruppo CVA, anche in relazione a rapporti professionali, consulenziali o societari tra amministratori regionali, dirigenti e/o manager del gruppo stesso. Il riferimento è a quanto affermato dal capogruppo Uv Aurelio Marguerettaz sul direttore generale Enrico De Girolamo durante una delle ultime riunioni della IV Commissione.
“Posto che il “conflitto di opportunità” – ha risposto il Presidente della Regione, Renzo Testolin -, nonostante anche gli approfondimenti svolti dagli uffici al fine di riferirlo ad un concetto giuridico, che all’esito non è stato identificato, non si comprendono i riferimenti e che cosa debba essere inteso con questa espressione. Ciò, sommato all’assenza di riferimenti più specifici a fatti o a situazioni puntuali, impedisce, dunque, di fornire una qualsivoglia risposta riguardante situazioni circoscritte sulle quali poter svolgere specifiche istruttorie.”
Sul possibile invece conflitto di interesse del presidente della IV Commissione Roberto Rosaire, come da notizia pubblicata sul quotidiano La Stampa, il presidente della Regione ha aggiunto: “Ai sensi del Regolamento interno del Consiglio, l’attività ispettiva è rivolta al Governo regionale al solo fine di conoscere atti o fatti che concernono l’attività dell’esecutivo. La funzione ispettiva, infatti, consiste nell’esercizio da parte dei Consiglieri regionali dell’attività di controllo sulla Giunta e sui suoi componenti e non riguarda le attività poste in essere dai gruppi consiliari, che costituiscono articolazioni interne dello stesso Consiglio regionale, nell’ambito dell’attività politica che gli stessi conducono e non possono certo essere oggetto di attività ispettiva. Allo stesso modo, ogni questione riguardante i singoli Consiglieri regionali è di competenza del Consiglio regionale per le verifiche del caso.”
Gli uffici dovranno in particolare verificare l’esistenza di possibili incompatibilità del consigliere regionale dell’Uv, così come previsto dalla legge 7 agosto del 2007. Il riferimento è in particolare alla lettera w dell’articolo 5 identifica l’incompatibilità con la carica di consigliere regionale di “colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, somministrazioni o appalti nell’interesse della Regione”.