Se il progetto della scuola polmone di Tzamberlet si fermerà non sarà per un referendum, ma piuttosto per una questione economica.
L’intervento, per 25 milioni di euro, non ha infatti più copertura economica da parte di Finaosta. Assieme alla scuola polmone ci sono tanti altri interventi programmati nel 2016 dall’Amministrazione regionale che si trovano nella stessa situazione. Per citarne alcuni: interventi su strade regionali (14 milioni), interventi per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale (45 milioni), interventi per il riordino e il miglioramento fondiario (11 milioni) e ancora opere di protezione da colate di detrito e frane (5,3 milioni).
Nei giorni scorsi Finaosta ha, infatti, informato la Regione che gli interventi pluriennali deliberati dalla Regione nel gennaio 2016 per 371 milioni di euro trovano copertura solo per 215 milioni di euro. In base alle regole di Banca Italia, infatti, la Finanziaria regionale, non può esporsi oltre un certo limite.
Limite che si è peraltro abbassato dopo la decisione della Regione di prelevare 10 milioni di euro di utili di Finaosta per costruire l’attuale variazione di bilancio.
A ballare sono, quindi, oltre 155 milioni di euro di interventi a suo tempo programmati ma che in alcuni casi – vedi Tzamberlet – non sono ancora partiti e in altri non sono stati completati.
Questa mattina il Presidente di Finaosta, Massimo Lévêque con il direttore Giuseppe Cilea sono stati auditi in II Commissione.
“La Finaosta che è un ente intermediario vigilato deve sottostare a dei limiti” spiega all’uscita Lévêque “I pagamenti possono arrivare fino ad un certa soglia, dopodiché non si può andare oltre una certa soglia, abbiamo quindi evidenziato alla Regione che dovrà rivedere i programmi o le forme di copertura”.
Al momento la Regione ha ancora a disposizione 2,5 milioni di euro residui dell’ultimo finanziamento da 40 milioni di euro stipulato il 1° marzo con il Banco Bpm.
Nella missiva inviata ieri a Finaosta il Coordinatore delle Finanze, Peter Bieler, individua una prima soluzione ma la fattibilità dovrà esser vagliata da Finaosta. La Regione spiega, inoltre, di aver avviato la verifica “del cronoprogramma di esigibilità delle obbligazioni già assunte, al fine di assicurarne la coerenza con le disponibilità annuali”. Nel mentre “l’Amministrazione regionale non procederà, pertanto, ad ulteriori impegni, nelle more di una verifica puntuale delle coperture rese disponibili dalle nuove modalità prospettate”.
All'uscita della Commissione, diversi consiglieri di minoranza parlano di "situazione allarmante" e dicono "auguri a chi viene dopo".