“L'area è quella dei giardinetti Praduman, sopra la bocciofila: lì c'è un locale, chiuso con assi di legno da più di una decina d'anni, che ospitava una pizzeria”. L'assessore alle Politiche ambientali Marco Maresca descrive così l'area sul quale Saint-Vincent vuole far convogliare finanziamenti regionali per ristrutturare l'edificio e farlo diventare uno spazio al servizio della vicina scuola materna, per attività di doposcuola.
La scuola nelle vicinanze è villa Romolo, che da tempo ospita anche i bambini che prima frequentavano il plesso di località Moron, ora in ricostruzione. “Inizialmente avevamo fatto scrivere un progetto di una nuova scuola nei giardini Praduman, partecipando al bando di due anni fa del Governo, quello dei 6000 campanili – racconta Maresca – ma non avendo ricevuto il finanziamento era finito nel cassetto”.
Ora l'idea è stata quella di coinvolgere nuovamente l'architetto di allora, Franco Accordi di Aosta, e con una spesa di circa 6 mila e 350 euro rivedere il progetto per un'opera più contenuta: “Sarebbe una struttura a disposizione della vicina materna, con funzione di doposcuola – spiega l'assessore – che un domani potrebbe essere messo a disposizione per fare attività ludiche al chiuso nei periodi invernali, cosa che è stata da tempo richiesta dai genitori dei ragazzini che frequentano il parco giochi”.
I fondi da cui attingere sarebbero quelli della delibera di Giunta regionale 190 del febbraio scorso, che prevedeva lo stanziamento di 3 milioni di euro agli Enti locali per finanziare una grande varietà di tipi di opere, con trasferimenti fino ad un importo di 150 mila euro l'una, a patto che fosse già presente la progettazione esecutiva: “La prima tranche di questo denaro è stata stanziata basandosi sull'ordine di presentazione del progetto e non di merito – fa sapere Maresca – ma noi speriamo di essere presi in considerazione in un'eventuale seconda”.
Nel frattempo, sembra essersi spenta la questione che aveva visto contrapporre la fondazione Crétier-Joris, che a Saint-Vincent gestisce una scuola materna paritaria, e il Comune. La fondazione aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo nei confronti di una nuova convenzione che avrebbe permesso al Comune di riappropriarsi dell'uso di alcuni locali della scuola paritaria: “In Consiglio abbiamo successivamente rideliberato di lasciare tutto così com'era – conclude Maresca – perché allo stato attuale quegli ambienti non ci servono”.