Dalla Regione 400mila euro per il recupero del patrimonio storico e artistico valdostano

L'atto servirà a sbloccare 35 domande di contributo, di cui 30 presentate da soggetti privati e 5 dai Comuni di Issime, Nus, Rhêmes-Notre-Dame, Gaby, Pont-Saint-Martin.
Un particolare della cappella del Priorato
Politica

400mila euro – approvati attraverso la recente variazione di bilancio regionale – per rifinanziare per il 2017, la legge regionale 27/93 dedicata al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico, storico e ambientale.

Un atto fondamentale – scrive in una nota l'Assessorato regionale all'Istruzione e Cultura – promosso dall'assessore Chantal Certan per sbloccare alcune situazioni in 'stand-by': “Dal dicembre 2011 a oggi – si legge nel comunicato – erano infatti giacenti presso il Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali ben 35 domande di contributo, di cui 30 presentate da soggetti privati e 5 dai Comuni di Issime, Nus, Rhêmes-Notre-Dame, Gaby, Pont-Saint-Martin. Si tratta di proposte diversificate, dalla conservazione di fontanili alla manutenzione in castelli, a interventi su meridiane storiche alla salvaguardia di antichi rascard”.

La somma, assegnata per l'anno in corso, e sbloccata via delibera di giunta lo scorso 2 ottobre, individua anche i criteri per la concessione dei contributi: “È stato stabilito – scrive ancora l'Assessorato – che il finanziamento raggiungerà il 40% della spesa ammissibile, favorendo in questo modo un più ampio numero di interventi. Le domande ammissibili in ragione della loro completezza saranno finanziate sulla base dell’ordine cronologico di arrivo, nei limiti dell’importo di bilancio disponibile, per lavori regolarmente ultimati e rendicontati entro la fine dell’anno”.

La Giunta regionale ha anche deliberato di considerare ammissibili a finanziamento anche le domande giacenti e i cui lavori saranno iniziati oppure conclusi entro il 2017, e di finanziarle con gli stessi criteri quando ulteriori risorse saranno rese disponibili.

Spiega Certan: “Abbiamo permesso a domande che giacevano da anni di essere finanziate, mostrando che meritano oggi tutta l’attenzione dell’amministrazione regionale. Anche in condizioni di limitate risorse economiche, abbiamo il dovere di conservare e valorizzare il nostro patrimonio diffuso, sia perché ha un effetto di attrazione turistica e di sviluppo economico sia  perché costituisce uno dei fattori della nostra identità, nel paesaggio, nell’architettura e nell’arte”.

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