Di Pietro ad Aosta: “il governo romano ricatta la Valle e promette soldi che non ci sono”

Il leader dell’Italia dei Valori ad Aosta per presentare i referendum contro il nucleare, il legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua. Poi parla di elezioni: "Se io fossi un magistrato, nell'accordo tra UV e PdL ravviserei due reati".
Di Pietro ad Aosta
Politica

"Se io fossi un magistrato, nell'accordo tra UV e PdL ravviserei due reati": Antonio Di Pietro ha esordito senza mezzi termini nel comizio organizzato per sostenere i candidati dell'Italia dei Valori per le elezioni comunali di Aosta, che appoggiano, assieme al PD, i candidati Michele Monteleone e Fabio Platania. "In primo luogo – prosegue il leader IdV -, ravviserei il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il governo ricatta una Regione, se i soldi ci sono devono essere dati a chiunque vinca le elezioni: sono soldi di tutti i cittadini, e devono essere spesi al servizio di tutti". Di Pietro ha proseguito: "In secondo luogo, vedrei il reato di truffa aggravata, perché il governo romano, con il ministro La Russa, ha promesso 800 milioni di euro che non ci sono, e non si sa dove li potrà trovare: sono una chimera fatta per truffare con artifizi e raggiri".

Lorella Vezza, già candidata alle elezioni europee dello scorso anno, ha introdotto Di Pietro evidenziando "le difficoltà di chiudere la lista per un partito come il nostro, che non è allineato al potere, in una Regione come la Valle d'Aosta in cui la gente ha paura di stare dalla parte 'sbagliata'". La Vezza, ex coordinatrice donne del partito, ha motivato l'accordo con il PD con la necessità di "arginare l'avanzata della destra anche in Valle", che avviene "non con mezzi propri, ma perché qualcuno gli ha aperto le porte", e non ha risparmiato una stilettata anche all'ALPE: "Si ritengono tenutari del nuovo – ha detto la Vezza, che è stata coordinatrice di Renouveau Valdôtain – ma il partito è composto quasi esclusivamente da fuoriusciti UV. Non capisco come possano trovarsi d'accordo un candidato sindaco gentiluomo come Carlo Curtaz, che si è sempre opposto all'Union, con un candidato vice-sindaco come Iris Morandi, che non può essere il nuovo che avanza perché ha fatto politica per anni nell'UV".

"La motivazione dell'accordo tra UV e PdL è un insulto all'intelligenza dei cittadini", ha detto Marco Belardi, coordinatore locale dell'IdV. "L'UV è diventata una banca, ma le città si governano con le persone, non con gli istituti di credito". Di Pietro ha concluso: "Ho saputo che si vuole costruire addirittura un metrò: mi ricorda il caso di Campobasso, che si attraversa a piedi, dove si vuole costruire un metrò sotterraneo con due sole stazioni. Purtroppo in questo caso la magistratura non può essere attivata, ma deve funzionare la coscienza dei singoli cittadini quando vanno a votare". Secondo Di Pietro si sono fatti "accordi con sfacciataggine, alla luce del sole" che nascondono "interessi enormi e affaristici: in Valle, oggi, se non stai in fila non ti danno la razione".

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