Dimissioni di Lavoyer, l’ex assessore si difende. L’opposizione: “vicenda oscura”

Il Consiglio regionale ha preso atto del passo indietro. Lavoyer: “colpito da uno stillicidio mediatico in modo indegno”. Opposizione all’attacco: “Nessuna spiegazione concreta è arrivata”.
Lavoyer ora consigliere
Politica

L’autodifesa dell’ormai ex assessore alle finanze Claudio Lavoyer va in scena nell’aula del Consiglio regionale, anche se la sua aringa resta monca. Almeno secondo quanto dice l’opposizione.

“Con le mie dimissioni separo il ruolo personale da quello istituzionale” dice Lavoyer. “Non c’è più nessuna sovrapposizione. Ho liberato la giunta da tutti gli eventuali imbarazzi. Questa scelta consentirà alla Giunta di continuare a operare in serenità. Io e la mia famiglia siamo stati colpiti da uno stillicidio mediatico in modo indegno. E mi riserverò delle querele”. Poi aggiunge laconicamente: “Nulla di illecito è stato commesso”.

Compatta la maggioranza nel difendere il “beau jeste” dell’ex assessore. A cominciare dal presidente della Regione, Augusto Rollandin: “Ci rendiamo conto della delicatezza del momento. Ma non c’è stato nessun riflesso sull’amministrazione regionale che in nulla è rimasta coinvolta”. In aula si parla di fatti riportati esclusivamente dagli organi di informazione: “Crediamo che sia corretto avere un periodo di approfondimento e una valutazione su ciò che abbiamo letto sui giornali – dice Rollandin – e oggi prendiamo atto della volontà dell’assessore, poi ci regoleremo di conseguenza”.

Dai banchi dell’opposizione, però, si denuncia la mancanza di chiarezza. “Resta una vicenda oscura”, dice Raimondo Donzel, del PD. Alla carica anche l’Alpe, con Roberto Louvin: “Per dieci giorni l’assessore ha proclamato la propria irreprensibilità, ma nessuna spiegazione concreta è arrivata. Il silenzio è un infido alleato e ora i cittadini si aspettano spiegazioni semplici.

A difesa del collega di partito, scende in campo il capogruppo di Fédération Autonomiste Leonardo La Torre che, tra l’altro, non aveva nascosto nei giorni scorsi la sua disponibilità a ricoprire lui stesso la carica di assessore alle Finanze. “Stiamo parlando di documenti che non sono a nostra disposizione – dice la Torre – a meno che qualcuno in quest’aula li abbia. Restando ai fatti, anche a quelli mediatici, non ci sono elementi che confermano o smentiscono quanto citato dai giornali”. “Bene ha fatto l’amico Lavoyer – continua La Torre – a dimettersi per difendere la propria onorabilità. Se in questi 90 giorni emergessero documenti e elementi di colpevolezza o non colpevolezza è giusto che chi deve fare chiarezza la faccia”. Parole di apprezzamento per le dimissioni sono state espresse anche da Stella Alpina e Popolo della Libertà con gli interventi di Francesco Salzone e Massimo Lattanzi.

Il Consiglio, al termine della discussione, ha deciso di respingere una mozione presentata da Alpe e Pd per la nomina immediata di un nuovo assessore alle Finanze.

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