"Evitare il boicottaggio dei referendum, favorire la partecipazione al voto e ridurre i costi”. Sono questi gli obiettivi di due proposte di legge depositate oggi dal gruppo consiliare di Alpe.
In particolare una iniziativa, già presentata nella scorsa legislatura, è volta ad introdurre il cosiddetto “election day”, che consentirebbe l’accorpamento in un’unica tornata delle consultazioni elettorali e referendarie.
"I vantaggi sono almeno due – spiega consigliere Alberto Bertin, primo firmatario delle due proposte – ridurre i costi e favorire la partecipazione al voto degli elettori anche nei quesiti referendari. Una proposta di buon senso, come dimostra anche il fatto che l’election day è previsto in numerose democrazie occidentali.
La seconda iniziativa ha come obiettivo il quorum di partecipazione ai referendum regionali, attualmente fermo al 45% degli iscritti alle liste elettorali. "Si tratta di una percentuale troppo elevata – continua Bertin – che stravolge l’intento originario dello strumento referendario, vale a dire la promozione della partecipazione politica. Inoltre, per gli oppositori di una proposta referendaria, come si è visto in molte occasioni, diventa più interessante boicottare il dibattito pubblico e puntare sull’astensione della popolazione piuttosto che aprirsi al confronto democratico. Siamo convinti che sia necessario riformare lo strumento referendario introducendo un quorum di partecipazione che impedisca di fatto il boicottaggio del quesito."
La proposta di Alpe è quindi di calcolare il quorum facendo riferimento al numero di votanti nelle elezioni regionali antecedenti al
referendum e, contemporaneamente, ridurre al 25% il quorum di partecipazione previsto per la validità del referendum.