C’è chi in queste settimane ha faticato a trovare persone disponibili a candidarsi nei comuni, chi ha dovuto persino rinunciare a presentare un’alternativa alla lista della maggioranza uscente, togliendo così ai cittadini la possibilità di scegliere. E c’è poi chi arriva da fuori Valle, residente sembra soprattutto nel centro-sud Italia, e all’ultimo minuto consegna una lista con 7 o 11 candidati, sostenuta da appena 5 firme, requisito minimo per partecipare alla competizione elettorale. Poco importa se quei candidati probabilmente non abbiano mai messo piede in Valle d’Aosta o nei comuni in cui si presentano.
È quanto sta accadendo ad Arvier e Jovençan, dove nelle ultime ore sono state depositate liste con candidati provenienti da altre regioni.
Il sospetto è che anche in Valle si stia riproducendo quanto già accaduto in diversi comuni italiani negli ultimi appuntamenti elettorali. Come ricordava Il Post lo scorso maggio, a Bisegna, in Abruzzo, si era arrivati ad avere addirittura 25 candidati sindaci, molti dei quali agenti di polizia penitenziaria provenienti da Roma, Sicilia, Puglia e Campania. La ragione? La possibilità, candidandosi anche solo in piccoli comuni, di ottenere un mese di aspettativa retribuita. In particolare la legge che regola l’amministrazione della pubblica sicurezza impone ai rappresentanti delle forze armate di mantenere imparzialità e quindi di non poter rimanere in servizio durante la campagna elettorale.
“La situazione è paradossale: che si possa mettere in atto un gioco del genere non ha nulla a che vedere con la democrazia e ancor meno con l’interesse del Paese. È una di quelle vicende che si leggono sui giornali, con liste presentate unicamente per ottenere dei benefici. Lo scopo, per quanto ho potuto capire, è quello di beneficiare di un permesso fino alle elezioni.” spiega il sindaco di Arvier, Mauro Lucianaz.
Se la lista riuscirà a raccogliere le cinque firme necessarie (Nda al momento sono 2 i sottoscrittori a Arvier) non è escluso che anche solo qualche voto di protesta vada a finire alla seconda lista, con tutti residenti di fuori Valle. La conseguenza potrebbe essere, in particolare per Arvier, vedersi 2 o 3 di questi candidati eletti in Consiglio comunale.
“Alcune delle persone che si erano messe a disposizione per la comunità, non potranno lavorare per il proprio paese, perché il loro posto verrà occupato da altri. – prosegue Lucianaz – Quello che mi sento di dire è che il numero di firme richieste è troppo ridotto: sarà necessario mettere mano alla legislazione regionale per evitare che questa situazione si ripresenti in futuro.”
Da quanto si apprende lo stesso gruppo di persone che ha depositato la lista ad Arvier, ha tentato in mattinata di depositarla ad Avise, ma non trovando nessuno ha ripiegato sul comune del sindaco Lucianaz.
Stupito anche il sindaco di Jovençan Stefano Belli, che però avendo già in Moreno Cavilli uno sfidante non dovrebbe avere problemi sulla ripartizione dei seggi.