Esce il nuovo Le Travail “non più giornale di partito ma spazio di dibattito aperto a tutti”

Dopo 63 anni Le Travail cambia linea editoriale e grafica, per la prima volta esce a colori. Il tentativo di intercettare la società passa anche attraverso l’apertura di un sito/blog che verrà lanciato nei prossimi giorni.
Le Travail, nuova veste
Politica

“Uscire dal proprio cortiletto”. E’ con questo obiettivo che il Partito democratico ha deciso, dopo 63 anni di vita, di ripensare il proprio organo di informazione. Il nuovo “Le Travail” è stato presentato ieri sera. Il rinnovamento del giornale oltre a essere grafico – Le Travail per la prima volta esce a colori – è anche editoriale.

“Abbiamo deciso – ha spiegato il direttore responsabile Giovanna Zanchidi trasformare Le Travail da giornale di partito a spazio di dibattito aperto a tutti, anche a chi non la pensa come noi”.
La redazione si è messa quindi alla ricerca di collaboratori esterni e le prime risposte sono arrivate. E’ il caso della rubrica sulla vita in Fabbrica che verrà tenuta da Orfeo Cout, operaio e delegato sindacale o ancora dello spazio a cura della Federconsumatori Valle d’Aosta. Un invito a intervenire sul quindicinale con commenti e proposte è stato poi lanciato ai giornalisti. Il nuovo Le Travail avrà poi nella parte centrale un Dossier di approfondimento su temi di attualità (il primo è sul Caos Trasporti).

Il tentativo di intercettare la società passa anche attraverso l’apertura di un sito/blog che verrà lanciato nei prossimi giorni.  “Il Pd – ha spiegato Fabio Protasoni, Presidente del Pd – è un partito aperto che vuole stare in mezzo ai processi comunicativi e Le Travail sarà un giornale capace di integrare nuovi canali di comunicazione”.
Sul sito i lettori potranno trovare copia de Le Travail ma avranno soprattutto uno spazio per offrire spunti e riflessioni che il giornale cartaceo poi si farà carico di sviluppare. “L’ambizione – continua Protasoni – è di fare crescere la politica in Valle, per fare crescere anche il Pd”.

Per vincere la sfida di uscire dalle logiche di giornale di partito e diventare spazio di discussione per diversi soggetti della società, Le Travail ha bisogno di finanziatori. Infatti ad oggi le inserzioni pubblicitarie coprono solo il 10% del costo di produzione del giornale mentre il restante 90% deriva dai contributi del gruppo consiliare regionale del Pd.

“Abbiamo intenzione – ha spiegato Davide Avati di inserire dei raccoglitori stile Free press in alcuni luoghi pubblici con la speranza che i valdostani si affezioni al nuovo strumento e decidano di abbonarsi”. Per il 2010 il costo di un abbonamento a Le Travail è di 25 euro per 20 numeri.

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