“Garantite le Speciali”: l’Union Valdôtaine si schiera per il Sì al referendum del 4 dicembre

Il parlamentino del Mouvement ha votato quasi all'unanimità per il Sì alla riforma Renzi-Boschi. Durante la serata si è parlato anche dell'uscita dal gruppo regionale di Restano e Fosson. Pastoret: "Non hanno mai partecipato alla vita dell'Union".
da sinistra, Augusto Rollandin, Ennio Pastoret, Albert Lanièce e Marco Sucquet
Politica

"Se vince il No magari tra cinque anni ci sarà una nuova riforma: siamo sicuri che in quella non ci saranno le macroregioni oppure che non scompariranno direttamente le regioni?". La domanda è stata posta dal senatore Albert Lanièce, di fronte al Conseil fédéral dell'Union Valdôtaine, riunito ieri sera a Villair di Quart. "In questa riforma un elemento è chiaro – ha continuato il senatore – le regioni a Statuto speciale ci sono, in più queste hanno la clausola di salvaguardia che le esenta dalle modifiche del titolo V e l'intesa tra Stato e Regione per modificare lo Statuto".

Poteva andare molto peggio, quindi, secondo il parlamentare rossonero. Ed è per questo motivo che l'assemblea dell'Union ha votato, con la sola astensione della sezione di Jovençan, per esprimersi con un Sì al referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi.

"Un'altra ragione per cui abbiamo deciso di votare in questo modo è il rapporto che abbiamo con i movimenti delle altre regioni a Statuto speciale del Nord Italia – ha aggiunto il presidente del Mouvement Ennio Pastoret – dai partiti di maggioranza in Friuli, al Südtiroler Volkspartei, l'Unione Autonomista Ladina e il Partito Autonomista Trentino Tirolese in Trentino e Alto Adige, tutti voteranno Sì".

"L'aspetto scioccante di questa battaglia referendaria è che quelli del No dicono che questa modifica è troppo generosa con gli Statuti speciali – ha aggiunto Augusto Rollandin – e allora noi come possiamo non votarla?". "Le cose che ci riguardano, contenute in questa riforma, sono importanti – ha concluso il presidente della Giunta – e se non passano ora non passeranno mai".

La riunione delle sezioni e degli eletti rossoneri ha dato anche occasione di discutere gli ultimi stravolgimenti interni al partito, che hanno visto, lo scorso 28 ottobre, l'uscita dal gruppo regionale dei consiglieri Antonio Fosson e Claudio Restano.

Pastoret non ha voluto aggiungere molto oltre a "quello che è già uscito sui giornali", ma ha risposto con dei numeri all'accusa di mancanza di dialogo: "Si parla di senso di scoramento e di non appartenenza all'Uv, ma a questo proposito vorrei ricordare che in 140 Comité fédéral – l'organo esecutivo del partito, aperto agli eletti in Regione, ndr – dall'inizio della legislatura non abbiamo avuto neanche una volta il piacere della loro presenza". "Dal gennaio 2014 ci sono stati 16 Conseil fédéral – ha continuato Pastoret – e ci sono state solo 5 presenze da parte di Restano: potrei permettermi di dire che anche noi abbiamo sentito un certo senso di scoramento e non di appartenenza all'Union Valdôtaine".

Rollandin ha fatto riferimento anche alla vicenda dei franchi tiratori, nuovamente apparsi durante lo scorso consiglio Valle, sulla mozione delle minoranza che chiedeva le dimissioni dell'assessore al Bilancio Ego Perron: "Sono tutto aspetti che non tranquillizzano l'ambiente – ha detto – abbiamo visto di nuovo i franchi tiratori, ma per fare cosa? Sarebbe questa la nuova politica che avanza?".

Tra gli iscritti, sul tema, un intervento deciso viene da Aldo Cottino, ex sindaco di Gressan: "Sono preoccupato per il futuro perché ci sono altri che vorrebbero fare la stessa cosa". Il timore di Cottino, raccolto anche da Franco Montrosset della sezione di Jovençan, è quello di aver dato un segnale sbagliato nell'accettare il ritorno in maggioranza dell'Uvp: "Bisognerebbe dare il messaggio che il Mouvement non prende tutti – ha continuato Cottino – che chi fa questo genere di cose sarà penalizzato nel futuro".

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