Sarà un Consiglio regionale ampiamente rinnovato: nonostante la notorietà e il precedente ruolo, in questa tornata elettorale sono numerosi gli esclusi eccellenti, consiglieri regionali ricandidati che non sono riusciti a conquistare un posto nell’Assemblea regionale.
Nei 35 posti disponibili, siederanno 19 nuovi consiglieri: storpiando il titolo di un famoso brano di Gianni Morandi “uno su due non ce la fa”.
Spicca, tra gli illustri bocciati, Luciano Caveri, candidato nelle fila delle Union Valdôtaine e assessore uscente della Giunta guidata da Renzo Testolin che raccoglie 857 preferenze. Un segno eloquente del fatto che il PNRR ha sì portato soldi in Valle d’Aosta, ma non ha pagato in termini di voti e preferenze per chi li ha gestiti. “Si volta pagina e farò altro, immaginando che le discontinuità facciano bene, a qualunque età si manifestino – commenta Caveri nel suo blog – Ringrazio chi mi ha appoggiato nel tempo per stima e affetto. Il destino dei politici è sempre e giustamente nelle mani degli elettori”.
Sempre per l’UV non siederà più in Consiglio neanche un altro ex Assessore: è Roberto Barmasse (803 voti) che ha guidato l’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali fino al marzo del 2023. Fuori anche Roberto Rosaire (863) Presidente della quarta Commissione “Sviluppo economico”.
Complice il non raggiungimento della soglia di sbarramento per la lista Valle d’Aosta Aperta non è stata riconfermata Erika Guichardaz che, nonostante le oltre 597 preferenze, non occuperà più il posto vicino alla compagna di banco, Chiara Minelli di AVS, Alleanza Verdi e Sinistra che invece passa, prima della sua lista con 961 voti personali.
Oltre ad Alberto Bertin che non si è ricandidato perché ha raggiunto, come Albert Chatrian, il limite di mandati, il gruppo dei Federalisti progressisti – PD farà a meno in Consiglio di tre figure: Antonino Malacrinò (413 voti personali), Andrea Padovani (328) e Paolo Crétier (320). Non ce la fa, quinto in classifica, neanche Luca Tonino (362) Presidente del PD.
L’alleanza tra Rassemblement, Pour l’Autonomie e Stella Alpina non ha portato bene al segretario politico di Pour l’Autonomie Aldo Di Marco (786) e a Claudio Restano (567). Il mondo degli agricoltori non ha più offerto poi il suo appoggio al già Presidente dell’Arev e consigliere di Rassemblement Dino Planaz (266).
Gli appassionati del Consiglio regionale non assisteranno più alle performance antivacciniste che hanno fatto clamore a livello nazionale di Diego Lucianaz (584), candidato in Valle d’Aosta Futura, formazione che non ha superato la soglia di sbarramento.
Sul fronte del centro destra gli elettori della Lega Valle d’Aosta premiano l’avvocato Corrado Bellora (622 preferenze), alla sua prima candidatura in Consiglio regionale, che entra a spese degli uscenti Erik Lavy (530), Raffaella Foudraz (517) e dei due consiglieri in quota Nicoletta Spelgatti Paolo Sammaritani (419) e Luca Distort (306).
Forza Italia lascia, infine, a casa il consigliere di Gressan Christian Ganis (438).