Lusso e cinque stelle. Sembra essere questo il futuro di Courmayeur. Il consiglio comunale riunitosi ieri, giovedì 14, ha discusso non di uno, ma di due progetti di complessi alberghieri a cinque stelle. In entrambe i casi la divisione tra maggioranza e minoranze è netta e, probabilmente insanabile. Da un lato c’è il Grand Hotel Imperiale, l’albergo che dovrebbe sorgere in viale Monte Bianco, al posto del fatiscente complesso Miramonti della famiglia Ottoz; dall’altra parte c’è il progetto per il Relais du Mont Blanc, complesso che dovrebbe sorgere tra il Villair (l’investimento previsto è di circa 20 milioni di euro), nella zona adiacente al grande prato.
L’iter di questo secondo progetto era stato avviato nel 2007, sindaco era ancora Romano Blua, ieri è stata approvata la bozza dell’Accordo di programma che coinvolge Comune, Regione e la società Smrb. “Un accordo molto simile a quello che abbiamo fatto per l’Imperiale”, spiega il sindaco; il testo prevede impegni sia per i privati sia per il pubblico. “Il settore del lusso non conosce crisi”, sottolinea Fabrizia Derriard, “e crediamo che Courmayeur non abbia nulla da invidiare a località come Cortina”. Prima di approvare la bozza dell’accordo di programma il consiglio ha dovuto approvare una deroga al Ptp, il complesso alberghiero sorge infatti in part sui prati tutelati dal Ptp.
Proprio questo aspetto non è andato giù ad Albert Tamietto, consigliere di minoranza: “La tutela dei tre grandi prati rimasti a Courmayeur era un dogma, ora iniziamo a erodere questi terreni, siamo convinti che la gente condivida? Propongo di fare un referendum consultivo per chiedere ai nostri cittadini cosa ne pensino”. La proposta è però decaduta perché non era inserita all’Ordine del giorno.
La polemica si è poi accesa anche parlando dell’Imperiale, con un’interrogazione di Tamietto e una mozione presentata da Raffaella Roveyaz e Vittorio Alliod. Nel primo caso Tamietto esprimeva preoccupazione per la fidejussione presentata da Ghc e Pht (le due società, guidate dall’architetto Gianluca Torre che stanno dietro all’Imperiale). “La fidejusionne è rilasciata dalla Confidi Coopterfidi, società con fermi giudiziari, che l’estate scorsa ha spostato la sua sede in Inghilterra”, ha detto Tamietto. “Nessun problema” per Fabrizia Derriard. “Da un lato la fidejussione rispetta tutti i requisiti che il Comune ha chiesto e ora si è aggiunta una seconda società a garanzia della prima”.
La mozione del gruppo di Roveyaz e Alliod scaturisce dal divorzio avvenuto tra i fratelli Matteo e Luca Ottoz (proprietari dell’ex area Miramonti) e l’architetto Gianluca Torre, il loro procuratore in quest’operazione. Gli Ottoz con una lettera al Comune revocano la procura a Torre. Revoca che per il gruppo di opposizione “rimette in discussione l’iter dell’accordo di programma”. Non è così per Derriard: “L’Iter per noi è finito regolarmente. La procura che aveva Torre era speciale e irrevocabile. Poi a noi, come amministrazione pubblica non interessa sapere quali siano i rapporti tra Ghc, Pht e la Moramonti, quelli sono probelmi tra privati. Gli accordi sono stati, com’è normale, gestiti in base ai documenti che il Comune ha in mano. Le Pubbliche amministrazioni devono basarsi sui fatti”. I tre consiglieri di minoranza (assente solo la Roveyaz) ha votato contro l’approvazione dell’accordo di programma per il cinque stelle del Villair e ha sollevato molte perplessità anche sull’Imperiale. Il lusso forse non conosce crisi, ma di certo a Courmayeur fa inasprire la polemica e divide.