Convinto che “la Valle d’Aosta non sia una realtà così complessa” da avere bisogno di cosi tanti partiti che ne rappresentino i bisogni, il Comité de Valdôtains ha deciso di sciogliersi. La decisione è stata comunicata oggi nel corso di una conferenza stampa da alcuni suoi aderenti, tra i quali Leonardo Tamone, Sonia Chabod e Fabio Armand.
“Nato nel 2003 in opposizione alla riapertura del Tunnel del Monte Bianco ai mezzi pesanti, il Comité – ha spiegato Sonia Chabod – ha visto in questi ultimi anni cambiare il panorama politico valdostano e nascere in particolare altre due alternative autonomiste di opposizione al modello Uv. “
Proprio a queste due realtà potrebbero ora guardare i circa 15 aderenti al movimento “ai quali – ha precisato la Chabod – lasciamo la libertà di decidere se e come continuare a impegnarsi”.
Non sembra invece incontrare il favore del Comité il progetto del Comitato dei 32. “L’idea seppure buona – ha commentato Leonardo Tamone – arriva in un momento sbagliato mentre a nostro giudizio sarebbe meglio iniziare a fare funzionare in maniera più credibile l’alleanza autonomista e progressista”.
“Siamo comunque convinti – gli ha fatto eco la Chabod – della necessità di unire le forze per lottare contro un certo modello di Valle d’Aosta ma i modi bisogna ancora individuarli”.
Il Comité de Valdôtains aderente all’Arcobaleno Valle d’Aosta è stato tra i propositori dei primi referendum propositi in Italia, svoltisi in Valle un anno fa, il 18 novembre del 2007 e che furono bocciati alle urne.