Il decennale della tragedia al traforo apre i lavori del Consiglio Valle
Si sono aperti con la commemorazione del rogo al traforo del Monte Bianco di 10 anni fa i lavori del Consiglio regionale, nella seduta di oggi, mercoledì 25 marzo.
“Una catastrofe – ha sottolineato il presidente dell’assemblea, Alberto Cerise – che ha messo al primo posto la questione sicurezza nei tunnel autostradali e che ha imposto alle istituzioni e alle società di gestione importanti innovazioni, sia dal punto di vista legislativo che a livello tecnologico”.
“Oggi gli standard di sicurezza del tunnel del Monte Bianco sono un punto di riferimento, ma quello del Monte Bianco è un traforo internazionale ad una canna, dove la sicurezza rimane labile. Speriamo che al più presto si possa affrontare questa tematica al di là delle posizioni ideologiche” ha dichiarato Massimo Lattanzi, ipotizzando un raddoppio del collegamento fra Italia e Francia.
“Il tunnel – dice invece l’ex presidente Luciano Caveri – risponde oggi a quelle esigenze di sicurezza, grazie anche alle direttive europee. La prospettiva della realizzazione di trasporto ferroviario sulle Alpi – ricordo che il Brennero è partito – dovrebbe diminuire ulteriormente il passaggio di tir al Monte Bianco”.
Un argomento portato all’attenzione dei consiglieri attraverso un’interpellanza presentata da Roberto Louvin e Patrizia Morelli del gruppo di Vallée d’Aoste Vive – Renouveau per sapere quali misure di sicurezza sono state assunte in aggiunta a quelle disposte al momento della riapertura al traffico leggero e pesante. L’ulteriore questione posta dall’opposizione riguarda la stazione di soccorso al centro del tunnel. Se ne parlerà al ritorno del presidente Rollandin, oggi a Roma per un confronto col governo sul piano casa.