Se la sinistra fosse una famiglia, il Partito democratico ne sarebbe la madre: quella che cerca di tenere insieme i figli anche quando ognuno prende la sua strada. È l’immagine che il Pd ha voluto dare ieri sera, inaugurando la campagna elettorale per le regionali e comunali del 28 settembre.
Un partito che si è presentato conciliante verso chi ha scelto percorsi diversi, ma al tempo stesso determinato a ricucire e dialogare, come ha sottolineato il segretario Luca Tonino parlando di “una prospettiva comune”. Un ruolo, ha ricordato l’onorevole Mauro Berruto, ospite della serata, che il Pd sta cercando di interpretare anche a livello nazionale: “Essere il perno di riferimento di un mondo che non si riconosce nell’azione del governo di destra e vuole costruire un’alternativa. Per farlo, però, bisogna trovare, come dice la nostra segretaria, testardamente, quella volontà di essere uniti”. Segretaria Elly Schlein che domenica 7 settembre arriverà ad Aosta.

Al ristorante Ad Forum, nell’ora dell’aperitivo, tra adolescenti costretti loro malgrado ad assistere al comizio politico, il Partito democratico ha provato a lasciarsi alle spalle le divisioni, a tratti dolorose, di questa legislatura. Tonino ha chiesto ai valdostani non un “voto utile”, ma “un voto che conta davvero, perché ci poniamo l’obiettivo del governo, non di testimoniare ma di guidare, trasformando i valori in politiche concrete”.
Il segretario ha rivendicato “con orgoglio” quanto fatto dal Pd in questi cinque anni in Regione e in Comune. “Lo continueremo a fare. Non siamo quelli che rinunciano a incidere, non siamo quelli che si accontentano. Siamo quelli che vogliono scrivere le regole del gioco, assumersi la responsabilità delle scelte, guidare la comunità verso un futuro migliore”.
La battaglia da portare avanti, ancora di più in questa tornata elettorale, è contro le destre. Il segretario prima e l’onorevole Berruto poi hanno tracciato le differenze fra i due campi.
“Che cos’è per noi la sinistra? Non è la nostalgia di tempi passati, non è un’identità chiusa in se stessa, è la difesa dei più deboli, è l’investimento sull’innovazione e la lotta alle disuguaglianze, è la promozione della parità di genere, è la cura del pianeta che lasceremo ai nostri figli. E cos’è per noi il progressismo? È la volontà di coniugare diritti e sviluppo, ambiente e lavoro, autonomia e apertura al mondo. Non a caso, anche nella costruzione della nostra lista abbiamo fatto una scelta chiara: liste aperte, inclusive, senza capilista. Perché per noi la comunità non si costruisce su una gerarchia ma sulla complementarietà di passione e impegno. È la somma delle differenze a fare la forza di un progetto politico”.
Dall’altra parte la destra, che – ha evidenziato Berruto – “sta privatizzando la sanità, attaccando l’istruzione pubblica, premiando chi ha già di più”, ed è ancora quella del negazionismo climatico. “I fragili, gli ultimi, sono lasciati a se stessi, non contano o contano molto poco. Sono gli anni del cattivismo, che si espande a macchia d’olio e sembra non più controllabile”.
Una destra, ha aggiunto Tonino, che non rappresenta una novità: “Governa il nostro Paese da anni e in molti casi da decenni. Non porta aria nuova, ma conferma vecchie logiche e vecchie priorità. Presentarla come novità è un paradosso: chi promette il cambiamento non è nuovo se continua a fare le stesse cose con gli stessi approcci e le stesse ricette di sempre. Allo stesso modo, in Comune ad Aosta ci viene proposta una novità che in realtà non lo è affatto: un candidato che si presenta sempre, lo stesso protagonista, con lo stesso modo di concepire la città, senza aprire spazi, senza costruire comunità, senza valorizzare la pluralità delle persone”.
Ad aprire l’ora circa di comizio è stato il ricordo di Biagio Fresi, scomparso un anno fa, da parte della presidente Eloise della Schiava. Il “compagno” è stato salutato dal primo applauso della platea. Poi, prima di presentare i candidati, Della Schiava ha ricordato i temi fondamentali del programma: la cura delle persone e delle loro fragilità, la cura del territorio valdostano, il rilancio dello sviluppo regionale. “Pilastri a cui si affiancano due aspetti altrettanto importanti: il contrasto allo spopolamento e la necessità di una pubblica amministrazione più efficiente, moderna e vicina ai cittadini. La nostra lista si presenta quindi come alternativa alla destra, che parla di identità ma dimentica i diritti, che promette sviluppo ma trascura la giustizia sociale. Noi del Pd diciamo il contrario. L’autonomia è vera solo se inclusiva”.

Poi il richiamo ancora all’unità della sinistra: “La nostra lista non è riuscita a dialogare con le altre forze. Rispettiamo chi ha scelto di prendere strade diverse. Ma un dato è chiaro: per cambiare davvero servono voti, maggioranze e senso di responsabilità. Non bastano sigle e proclami”.