Non sono piaciute agli esponenti regionali Pdl, le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della Regione Augusto Rollandin sulla manovra finanziaria, dopo la seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a Roma.
“Le misure di contenimento della spesa – aveva commentato Rollandin – non sono commisurate alle realtà delle singole regioni. In particolare, per le Autonomie speciali, non si tiene conto di chi, come la Valle d’Aosta, ha già sottoscritto l’accordo per determinare l’ammontare del concorso agli obiettivi di solidarietà e perequazione previsti dal federalismo fiscale”.
Nella mattinata sono arrivate le dure repliche dei pidiellini valdostani. La prima stoccata l’ha lanciata Massimo Lattanzi, capogruppo regionale del partito.
“Più che la nuova manovra finanziaria – ha dichiarato – ad essere veramente devastante è lo sperpero di denaro pubblico che si registra in Valle d’Aosta, dove i comuni presentano avanzi di amministrazione, così come 128 milioni di euro di avanzo della Regione nel 2010 che in questi giorni stiamo riposizionando”.
Ma Lattanzi è andato oltre, sottolineando “la necessità di fare sacrifici perché l’Italia è al terzo posto per debito pubblico e, alla luce di quanto sta accadendo in Portogallo, serve senso di responsabilità. E’ indecoroso e indecente che ci sia chi si lamenta per sacrifici che oggettivamente sono molto più blandi rispetto ad altre Regioni che devono fare sacrifici veri”.
Sulla questione è intervenuto con più equilibrio anche Alberto Zucchi, coordinatore vicario del Pdl, che ha comunque sottolineato come sia ancora presto per sbilanciarsi, “perché la manovra dovrà essere opportunamente modificata: non è il vangelo e alcune imposte, in effetti, mi lasciano perplesso”. Entrando nel merito dei rapporti tra Governo e Regione, Zucchi ha infine aggiunto che comunque “gli accordi firmati non possono essere messi in discussione dalla manovra”.