Il piano di sviluppo del Casinò e il disegno di legge su Finaosta approdano in Consiglio Valle

Torna a riunirsi il 15 e il 16 aprile prossimi il Consiglio regionale che avrà all’attenzione due temi di particolare rilievo. I documenti hanno già ricevuto il parere favorevole delle commissioni “Sviluppo economico” e “Affari generali”.
Politica

Torna a riunirsi il 15 e il 16 aprile prossimi il Consiglio regionale che avrà all’attenzione due temi di particolare rilievo. In primo luogo si discuterà il piano di sviluppo del Casinò, approvato dalla Giunta il 7 febbraio scorso. Il documento ha già ricevuto il parere favorevole da parte della commissione “Sviluppo economico” presieduta da Diego Empereur. "Il nuovo piano prende spunto da quello già approvato dal Consiglio Valle nel 2005 – ha dichiarato Empereur –  adattandolo alle mutate strategie aziendali conseguenti all'evoluzione del mercato del gioco, ma soprattutto all'acquisto del Grand Hôtel Billia e delle numerose proprietà che per così dire 'accerchiavano' la casa da gioco. La sua riscrittura era quindi finalizzata ad una revisione degli interventi nella loro collocazione e seguendo la logica di una migliore offerta di intrattenimento. Il nuovo piano di sviluppo prevede, infatti, la realizzazione di edifici, l'adeguamento, la ristrutturazione e il restyling degli spazi esistenti oltre che la creazione di un nuovo salone delle feste."

Verrà sottoposto al vaglio dell’Assemblea regionale anche il disegno di legge per la trasformazione di Finaosta in società a capitale interamente regionale. Un cambiamento richiesto dalla normativa comunitaria che comporterebbe l’uscita dalla compagine sociale delle banche. Il costo dell’operazione per la Regione sarebbe di 42milioni di euro.
Il testo ha già ottenuto il via libera della commissione “Affari generali” il 6 aprile scorso. “Gli interventi – ha dichiarato il presidente della Commissione, Andrea Rosset – riguardano la nomina degli organi societari, con la riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione da nove a cinque, oltre che la conformità dell'azione dell'ente strumentale alle strategie e alle politiche regionali e al controllo, mediante adeguati meccanismi di raccordo, sulla qualità e sull'operato dell'amministrazione."

Voto contrario, invece, da parte di Vda Vive – Renouveau: "La Finaosta – ha spiegato il capogruppo Roberto Louvin – è una 'macchina da guerra' dell'amministrazione regionale, un braccio operativo che agisce per filo diretto della Giunta regionale. La trasformazione 'in house' doveva essere accompagnata dal rafforzamento degli strumenti di trasparenza su questa società. La Finaosta è al centro di una rete di potere fortissima che condiziona la vita economica di tutta la Valle d'Aosta, delle aziende come delle famiglie”.

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