Serve “stabilità politica, base essenziale per costruire una amministrazione efficace” ma anche un “cambio di ritmo” per “governare l’uscita dalla situazione di crisi attuale nei tempi più rapidi possibili”.
Sono alcuni dei passaggi del discorso pronunciato questa mattina dal presidente incaricato Erik Lavevaz, prima di andare a snocciolare il programma, contenuto in una ventina di pagine circa.
Al primo posto la nuova maggioranza, frutto di un accordo fra i 14 autonomisti e i 7 eletti di Progetto Civico Progressista, mette il rafforzamento dell’autonomia valdostana “uno dei cardini centrali di ogni progetto di governo della Valle d’Aosta”.
Riforma Istituzionale
Poco dopo arriva il “cavallo di battaglia” di progetto civico progressista, ovvero la riforma della legge elettorale. L’incaricato Presidente non indica però quali cambiamenti si intendono introdurre, ma si limita a far riferimento agli esiti dei lavori svolti dalla sottocommissione nella scorsa legislatura. Lavevaz annuncia di voler risolvere la questione della preferenza di genere, “senza venir meno a meccanismi – come le sedi di spoglio centralizzato – che garantiscano la piena segretezza del voto, non escludendo approfondimenti sul voto elettronico.” Un altro nodo affrontato riguarda i costi della politica: con la prima proposta di equiparare lo “stipendio” del Presidente del Consiglio a quelli degli Assessori. Il nuovo governo regionale vuole poi mettere mano al regolamento del Consiglio Valle “per correggere alcune storture che non giovano al buon funzionamento dell’attività consiliare”.
Enti locali
Da ex sindaco e presidente dell’Unité, Lavevaz promette risorse certe agli enti locali, la revisione della legge regionale 48/95 “Interventi regionali in materia di finanza locale” e della legge 6 sull’esercizio associato di funzioni e servizi comunali nonché una soluzione definitiva sulle problematiche relative all’extragettito IMU, contrattando con lo Stato, anche per il possibile reperimento di risorse straordinarie nell’ambito del MES e del Recovery found da utilizzare nell’ambito dell’emergenza.
Osservatorio permanente sulle organizzazioni criminali di stampo mafioso.
L’organismo più volte sollecitato dal neo presidente Alberto Bertin verrà creato nel corso di questa legislatura. “Il rispetto delle regole e della legalità devono essere una priorità”.
Ospedale e territorio
Così come per la riforma istituzionale, anche sull’Ospedale, nel nuovo programma non c’è un punto fermo ma si parla di “realizzare una struttura ospedaliera adeguata alle necessità della popolazione e del territorio valdostano” e “che abbia validità funzionale per vari decenni”. Il tutto in tempi stretti.
La decisione fra nuovo ospedale o adeguamento dell’esistente arriverà probabilmente da “una puntuale verifica sui lavori già realizzati per l’attuale presidio ospedaliero, e sugli aspetti finanziari connessi, e un accurato approfondimento da realizzare con il coinvolgimento del Consiglio regionale e della società civile”.
Sulle microcomunità ritorna il progetto, già partorito nella scorsa legislatura, di individuare “almeno cinque strutture sanitarie a gestione dell’Azienda Usl, mantenendo tutte le altre microcomunità presenti sul territorio a valenza socioassistenziale”.
Istruzione e Università
Dopo un cenno alle criticità da affrontare nel periodo della Pandemica – migliore organizzazione didattica a distanza/integrata e adeguamento dei trasporti pubblici degli studenti – Lavevaz tocca il tema spinoso dei precari da risolvere “anche nel quadro delle competenze statutarie”.
Sull’Università la volontà è di completare la struttura ex caserma Testa Fochi, e ragionare sulla scelta degli indirizzi di studi e del sistema di governance, nel rispetto dell’autonomia universitaria.
Cva
Per la partecipata regionale si prosegue sul solco di quanto già enunciato nell’ultimo Defr: “la Cva deve restare una società pubblica”. Per rimuovere gli impedimenti di legge per lo sviluppo della società, la strada indicata è quella di un'”apposita norma di attuazione e specifiche leggi regionali che devono anche consentire alla Regione di disciplinare in piena autonomia la materia delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche, prevedendo specifiche e particolari procedure nella riassegnazione delle autorizzazioni per le società che siano interamente pubbliche. Nelle more si potrà operare affinché si giunga ad una proroga della scadenza delle concessioni oltre il 31 marzo 2029″.
Turismo e cultura
Viene ribadita la necessità di riformare il settore, creando un unico ente che si occupi del marketing e della promozione e creando un Marchio ombrello Valle d’Aosta quale strumento promozionale per collocare strategicamente il territorio sul mercato nazionale ed internazionale.
Commercio e imprese
Per il commercio si parla di trovare soluzioni per mantenere le attività nei paesi, incentivando la loro apertura e intervenendo con politiche fiscali e urbanistiche,”laddove possibile, per rilanciare le attività commerciali di dettaglio e ripopolare i centri storici e i piccoli Comuni”.
Le reti di imprese vengono individuate come una possibile soluzione per le Pmi per “riuscire a reperire risorse da destinare ad azioni strategiche oltre che una possibilità di contenimento dei costi”.
Lavoro
In questo ambito il futuro esecutivo parla di sostegno all’occupazione e incentivazione alla formazione professionale partendo dalla necessità di intervenire per rafforzare le competenze digitali della popolazione e prevedere la formazione della figura del “facilitatore” per avvicinare i soggetti più anziani e quelli più fragili ai servizi digitali.
Viene poi prevista l’istituzione di un fondo di solidarietà territoriale intersettoriale presso l’Inps al fine di garantire una prestazione finanziaria immediata nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa in caso di cassa integrazione ordinaria o straordinaria.
Impianti a fune
“E’ importante per la Valle d’Aosta perseguire una visione strategica di sviluppo del settore degli impianti a fune, in stretta collaborazione con quello turistico-ricettivo”. Da qui la necessità di rinnovare gli impianti a fune strategici nei principali comprensori ma anche di potenziare le azioni per una gestione unitaria delle aziende funiviarie. Anche su Cime Bianche viene ricordato quanto deciso nel Defr (lo studio sulla realizzabilità del collegamento fra i comprensori di Cervinia e Monterosa in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale ed urbanistica). “Resta inteso – l’inciso di Lavevaz – che il Consiglio regionale manterrà il ruolo centrale nelle scelte definitive da assumere”.
Trasporti
La volontà è di approvare e dare attuazione al Piano regionale della Mobilità ciclistica, proseguendo nella realizzazione della Ciclovia Baltea di Fondovalle da Courmayeur a Pont-Saint-Martin, collegata con la rete ciclabile nazionale. “L’ammodernamento e potenziamento della ferrovia valdostana costituisce un obiettivo di primaria importanza”.
Sulle due tratte autostradali “occorre intervenire per ridurre i costi di utilizzo che sono eccessivi e scoraggiano molti utenti, creando disagio, appesantendo il traffico sulle strade statali e portando ad un sottoutilizzo di infrastrutture realizzate con un pesante impatto sul territorio e sul paesaggio”.