Il Teatro Giacosa resta aperto fino a giugno 2015, e poi si vedrà

Il Giacosa non chiuderà. In Commissione Consiliare si parla della delibera di Giunta che vuole salvare il teatro storico di Aosta. Nel frattempo l'inizio della stagione di Enfantheatre slitta a fine novembre.
Il Teatro Giacosa di Aosta
Politica

Due Commissioni consiliari in una, stamattina ad Aosta. La I Commissione e la IV erano infatti riunite in seduta congiunta con un solo punto all’ordine del giorno: ragguagli sul destino del Cinema Giacosa.
Un punto solo ma molto delicato quindi, che necessitava giocoforza di competenze associate: da una parte quelle culturali, dall’altra quelle economiche e più strettamente di bilancio.
“Prima delle elezioni – introduce l’Assessore comunale alla Cultura Andrea Paron – avevamo discusso della situazione del Giacosa in Consiglio, di fondi europei e di recupero della struttura. Questione che riprendiamo adesso per valorizzare un teatro storico che può ancora avere un ruolo per questa città”.
Anzitutto il Giacosa non chiuderà: “Ci sono due iniziative da salvaguardare, ovvero Enfantheatre (la nuova stagione inizierà con un mese di ritardo, ovvero a fine novembre), che è un festival internazionale che ha nel Giacosa la sua sede naturale e lo Charaban, i cui rappresentanti non hanno mai nascosto desiderio di continuare l’attività in questo teatro”.

Il problema però è quello prettamente economico e gestionale della struttura, dal momento che la concessione alla società Dreamlight è scaduta il 30 giugno scorso: “La società che ha la concessione – spiega l’Assessore alle Finanze Carlo Marzi – è anche la proprietaria di tutti gli arredi per un valore pari a 130mila euro. Avevamo anche pensato di poterli acquistare per avere maggiore accesso o rendere appetibile il bene ad altre concessioni ma non è possibile. Avremmo quindi dovuto mettere in bando un contenitore vuoto che non incoraggerebbe gli investimenti”.

Problema nel problema dal momento che la perdita, in cartellone, della Saison Culturelle influirà pesantemente sugli introiti del teatro.
La soluzione, un po’ d’emergenza è stata comunque individuata: “Con una delibera – illustra Marzi – la Giunta ha deciso di procrastinare la concessione a Dreamlight fino al 30 giugno 2015. Pochi giorni dopo questa data scadrà anche la concessione del bar limitrofo, il Café du Théâtre, e si potrà ragionare seriamente in prospettiva per trovare alternative concrete e pensare in maniera congiunta al Giacosa e bar”.
L’obiettivo, per ora, è uno solo: “È importante tenere aperto il Giacosa già da ottobre e non avere una struttura chiusa e vuota, e ragionare sul momento che vive il nostro teatro che senza Saison passa da fatturato ’10’ a ‘1,5’. Dal 2015 non si valuterà solo il rapporto di concessione ma si cercherà di capire come le società intendano gestire la struttura in maniera prospettica”.

Soddisfatti i Commissari, anche quelli d’opposizione, per quanto la preoccupazione resti e regni l’insicurezza: “Bene l’idea di legare teatro e bar – risponde Iris Morandi di Alpe – che si potranno valorizzare a vicenda. Questa purtroppo non può che essere una proposta ‘tampone’, un po’ legata a questo periodo di difficoltà economica. Sarebbe una figura dequalificante lasciare un bene come questo vuoto, in pieno centro, a fare la muffa e quest’anno e mezzo di interregno può andare bene a patto che l’amministrazione continui il lavoro di esplorazione prospettica, in attesa di dati economici certi dei quali dovremo per forza tenere conto”.

Di fatto la società che ha il Giacosa in concessione, la Cooperativa Dreamlight, pagherà un po’ meno la concessione del teatro, vista la mancanza di introiti che porta in quota la Saison Culturelle, mentre il Comune incasserà il 10% degli incassi fino a 50mila euro, il 12% tra 50 e 100mila e il 15% nel caso si vada oltre i 100mila euro.
Dopo tante cifre, specchio purtroppo fedele dei tempi in cui viviamo, c’è spazio anche per una amara riflessione politica che potrebbe aprire spiragli di possibilità future: “La politica ha spesso abdicato gestioni e scelte – conclude Morandi – e ha grosse responsabilità. Per troppo tempo, per troppi anni e con troppi soldi è stato alimentato il clientelismo. Dobbiamo fare un’autocritica seria sul sistema perverso che si è nutrito creando ‘clientes’. Anche la funzione sociale del Giacosa potrebbe essere contemplata e dando un’opportunità a scuole, fasce giovanili o senili il Comune farebbe attività meritoria e divenendo volano di altre iniziative”.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte