Il “Tfr dei politici”: l’indennità che addolcisce l’uscita dal Consiglio Valle

Per i 18 consiglieri non rieletti in arrivo l'indennità di fine mandato, prevista da una legge regionale del 1995.
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Politica

I consiglieri regionali non rieletti hanno di che consolarsi. Sui loro conti correnti sta per arrivare l’indennità di fine mandato: una piccola oasi di serenità economica dopo la delusione delle urne. Non è un privilegio locale: l’indennità è prevista in quasi tutte le regioni italiane. Quasi, appunto: Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia l’hanno abolita. In Valle d’Aosta, invece, il paracadute introdotto dalla legge regionale 33 del 1995 resta e finora non è mai stato messo in discussione.

Come funziona? In teoria è semplice: una mensilità dell’indennità di carica per ogni anno di mandato, comprese le frazioni superiori ai sei mesi, fino a un massimo di dieci mensilità.

In pratica: per i 18 consiglieri regionali non rieletti o che non hanno potuto ricandidarsi le casse dell’Assemblea regionale stanno per pagare 560.844 euro lordi. Somme a cui i consiglieri hanno in parte contribuito, con una trattenuta obbligatoria del 3,5% sull’indennità di carica durante gli anni di mandato.

Le cifre più importanti di questo “Tfr politico” che addolcisce il passaggio dalla vita da consigliere alla vita da ex consigliere, vanno ai due consiglieri che non hanno potuto ricandidarsi per il superamento del limite dei mandati: l’ex presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e Albert Chatrian, entrambi da 17 anni e 4 mesi in carica. Il calcolo dell’indennità di fine mandato, per loro, è diversa: gli anni svolti fino al 2012 si calcolano con l’indennità di allora, quelli successivi con quella attuale. Il risultato? 62.652 euro di indennità lorda, 47.039 netta. I 12 anni e 4 mesi di Claudio Restano valgono invece 51.850 euro lordi, 38.203 euro.  Seguono i due consiglieri della Lega Vda Luca Distort e Paolo Sammaritani, che in Consiglio Valle, sono rimasti per 7 anni e 4 anni e che ora vengono ricompensati per il lavoro svolto con 36.295 lordi, 25.878 euro netti.

Chi ha potuto invece spendersi per la comunità soltanto per una legislatura riceverà 25.925 euro lordi e un netto di 18.326 euro. Si tratta dei consiglieri non rieletti Roberto Barmasse, Dennis Brunod, Paolo Cretier, Raffaella Foudraz, Christian Ganis, Erika Guichardaz, Erik Lavy, Antonino Malacrinò, Andrea Padovani, Dino Planaz e Roberto Rosaire.

Infine gli “ultimi arrivati” della scorsa legislatura, Diego Lucianaz (3 anni di mandato)  e Aldo Di Marco (1 anno e 9 mesi) portano a casa rispettivamente 15.555 euro lordi. 10.995 euro netti, 10.370 euro lordi e 7.161 euro netti

Oltre all’indennità di fine mandato, gli ex consiglieri possono beneficiare di una pensione. Dopo l’abolizione, nel 2018, dell’assegno vitalizio, il Consiglio Valle ha introdotto un nuovo sistema previdenziale per i consiglieri regionali. La riforma ha eliminato sia i contributi a carico del bilancio del Consiglio sia la trattenuta obbligatoria sugli stipendi dei consiglieri, prevedendo invece una contribuzione facoltativa alla previdenza complementare. In base a questo sistema, i consiglieri eletti a partire dalla XV legislatura che lo desiderano possono versare l’8,80% della propria indennità di carica, integrato da un contributo del Consiglio regionale pari al 24,20%. Il versamento può avvenire per un massimo di 15 anni, comprensivi anche degli anni di mandato precedenti alla XV legislatura.

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