Arriveranno in aula mercoledì prossimo, 22 novembre, le dimissioni rassegnate da Ego Perron, dalla carica di Assessore al bilancio, finanze, patrimonio e partecipate regionali, dopo la condanna a tre anni per l'inchiesta sulla Bcc di Fénis. Per il consigliere scatterà poi la sospensione per 18 mesi prevista dalla Severino ma i tempi non sono così immediati. La Presidenza della Regione dovrà infatti trasmettere la sentenza a Roma per dar corso ai decreti di sospensione firmati dal Premier. Nel marzo scorso per i consiglieri condannati in secondo grado, nell'inchiesta sui costi della politica la procedura, furono necessari circa 40 giorni. Una volta uscito Perron, in Consiglio regionale farà il suo ingresso Davide Perrin.
Nell'Uv il problema al momento non è tanto chi sostituirà il consigliere sospeso, quanto chi andrà a sedersi sullo scranno di Assessore al Bilancio. Al momento nessuno sembra intenzionato a "metterci la faccia", così come già successo per il ruolo di capogruppo. Per il Leone rampante, travolto dalle ultime inchieste giudiziarie, rimane aperta anche la questione della Presidenza del Consiglio regionale. Secondo l'accordo con Uvp la casellina doveva essere occupata da Augusto Rollandin, al momento della presentazione in Commissione del Bilancio regionale. L'ex Presidente della Regione risulta però fra gli indagati nell'inchiesta che ha portato ai domiciliari Accornero e Cuomo. Difficile, quindi, che l'investitura arriva, viste anche le ritrosie a lasciare la poltrona da parte dell'attuale presidente Andrea Rosset.
Le notizie provenienti da via Ollietti sarà protagoniste della prossima seduta dell'Assemblea regionale. Dopo la presa d'atto delle dimissioni di Perron sarà infatti discussa la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, presentata dai gruppi Alpe, Misto e Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e M5S.
Emily Rini, che non è indagata, è stata sentita nel luglio scorso dagli inquirenti come "persona informata sui fatti". Gerardo Cuomo, secondo quanto ricostruito, si presentò il giorno dell’udienza di separazione dell'Assessore alla Cultura, nella stanza del Presidente del tribunale, "offrendo all’ex marito di Rini, all’epoca disoccupato, un contratto di lavoro, essenzialmente per compiacere la Rini e personaggi politici a lei legati”.
A ricostruire la vicenda, come spiega l’ordinanza, è l’ex coniuge di Rini al Pm. “Devo dire che quando mia moglie mi disse che aveva l'intenzione di lasciarmi, mi disse anche che io ero senza lavoro, ma che lei aveva chiesto a Rollandin se fosse possibile trovarmi un lavoro. Io le dissi che non ero interessato ad avere un lavoro in questo modo".
L'ex marito di Emily Rini poi aggiunge: "Da quello che mi diceva mia moglie quando eravamo insieme Cuomo era persona da lei conosciuta, ma in quanto amico di Rollandin".
Per il Pm Luca Ceccanti "sicuramente l’intervento di Cuomo e l’offerta fatta all’ex marito sono circostanze meritevoli di successivo approfondimento”.
Approderà infine in aula anche la proposta di legge del Movimento 5 Stelle sulla trasparenza degli assegni vitalizi dei Consiglieri regionali che ha ricevuto parere contrario, a maggioranza, da parte della I Commissione.
