Non spende molte parole, Augusto Rollandin, sulla questione “ineleggibilità” dell’attuale assessore alla Sanità Albert Lanièce che, da un anno a questa parte, ricopre il ruolo con incarico tecnico, ma senza essere consigliere eletto. “Bisogna dare tempo all’Union Valdôtaine – ha detto il presidente della Regione durante la conferenza stampa della Giunta oggi, venerdì 31 luglio – di fare tutte la valutazioni politiche sul caso”. A decidere, dunque, saranno gli organi del mouvement e se ne riparlerà in Consiglio regionale nella seduta di fine settembre.
“Analizzeremo la situazione politica nel corso del mese di agosto – dice prudentemente Enrico Tibaldi, consigliere regionale del Popolo della Libertà – ma va detto che tutti ricordiamo le parole del presidente della Regione durante il Consiglio Valle all’indomani della sentenza della Corte d’Appello di Torino”. Quelle parole suonavano così: “Nel momento in cui ci sarà la sentenza faremo una scelta definitiva: se Albert Lanièce sarà integrato proseguirà il suo lavoro di assessore, altrimenti sceglieremo il nuovo responsabile dell'assessorato fra i consiglieri eletti”.
Sulle ipotesi di un rimpasto con allargamento della maggioranza, Tibaldi è netto. “Sono idee estremamente fantasiose, con l’Uv abbiamo condiviso un percorso per le europee e svolgiamo un ruolo di opposizione costruttiva in Consiglio. Ma questo è tutto”.
Sul fronte opposto, anche Gianni Rigo, del Partito Democratico, chiede al presidente della Regione di “onorare la promessa fatta nel Consiglio regionale di ottobre 2008”. “Va nominato un nuovo assessore e questo comporta dei tempi: in particolare è necessario che l’Uv coinvolga non solo le forze di maggioranza, ma anche quelle di opposizione. E’ necessario fare il bilancio di un anno di attività della Giunta e al termine di questo percorso non sarebbe da escludere un rimpasto completo dell’esecutivo”. “Il fatto grave è che sono state candidate delle persone che non potevano essere elette – aggiunge il segretario del PD, Raimondo Donzel – ora serve un segnale forte per dire che allora si è barato”.