Ineleggibilità: è scontro fra maggioranza e opposizione. Ma tutti vogliono nuove regole

Convalidate le nomine per i due nuovi consiglieri regionali, Prola e Maquignaz. Rollandin: 'Certamente va rivista una legge che ha introdotto troppe ineleggibilità e in una regione coma la nostra il rischio è di mantenere esclusivamente lo status quo'.
Gabriele Maquignaz - consigliere regionale
Politica

Il dibattito sull’ineleggibilità di Albert Lanièce e Carlo Norbiato, la loro sostituzione con Piero Prola e Gabriele Maquignaz e la discussione di un incarico tecnico per l’assessorato alla Sanità ad proprio allo stesso Lanièce sono un tutt’uno. Un dibattito che oggi, mercoledì 1° ottobre, ha fatto salire parecchio la temperatura del Consiglio Valle, anche prima che si arrivasse al voto sull’assessorato tecnico.

“Abbiamo assistito alla violazione della legge prima e al suo aggiramento poi – si lamenta Raimondo Donzel, del Partito Democratico –  la maggioranza del centro autonomista ci dica chi ha violato le regole e perché”. E citando la trilogia di Calvino aggiunge: “Avevamo un assessore rampante ieri, dimezzato oggi, inesistente domani. Un assessore che si chiede: durerò o non durerò?. Avremo un tecnico non in grado di operare pienamente?”.
“Crediamo che questa maggioranza debba delle scuse perché ha orientato l’assemblea verso scelte sbagliate -ha detto Roberto Louvin, di Vda Vive –  Nel Consiglio regionale del 1° luglio l’attuale presidente della Giunta è stato tranchant: ha voluto far prevalere la volontà popolare sulle regole”.

“Questa non è l’aula di un tribunale – controbatte il capogruppo dell’Uv, Diego Empereur – la sua funzione è legislativa e politica. La giustizia sta facendo il suo corso. E oggi abbiamo in mano una sentenza esecutiva, ma non definitiva per Norbiato e Lanièce. Ci chiedono le scuse, ma aspettiamo le scuse, invece, per il caso Caveri sul quale è stata fatta piena chiarezza”. Poi Empereur apre sulla possibilità di ripensare alla legge elettorale e alle regole di ineleggibilità e dell’incompatibilità, e dice: “Ribadiamo che siamo per il rispetto delle regole, di regole semplici, chiare e facilmente interpretabili. Dobbiamo iniziare una riflessione con pacatezza e intelligenza su queste materie”.

Coglie la palla al balzo il presidente della Regione, Augusto Rollandin. “Va chiarito – dice – che a maggio c’è stata l’applicazione di una nuova legge per la prima volta che ha introdotto nuove regole, nuovi metodi di voto e ha messo vincoli sull’eleggibilità. Certamente va rivista una legge che ha introdotto una lista troppo lunga: in una regione coma la nostra il rischio è di mantenere esclusivamente lo status quo. Qualcuno dall’opposizione dice che la candidatura dei consiglieri ineleggibili ha turbato il voto: non è vero. Prima di tutto si vota un partito o un movimento e poi si esprime una preferenza”.

Tutti chiedono una riforma, quindi, e a difendere la legge elettorale resta solo il Popolo della Libertà che, con Massimo Lattanzi, afferma: “La legge elettorale è stata votata da 30 consiglieri su 35 in un momento di forte pressione per contrastare i referendum. Riamiamo convinti che questa legge serva perché in Valle c’è un legame troppo stretto fra voto candidati e denaro. Troppo alto il rischio clientelare”. Poi si tradisce e dice guardando il presidente Rollandin: “Certo, quando abbiamo steso l’elenco delle incompatibilità e dei casi di ineleggibilità non pensavamo a situazioni come quelle Norbiato e Lanièce”.

Il dibattito si conclude con la convalida, all’unanimità, delle nomine di Piero Prola e Gabriele Maquignaz che si siedono nei banchi dell’Union Valdotaine. “Inutile accusare questa legge, la si può mettere in discussione -ha detto Gabriele Maquignaz, iniziando ad arringare l’aula con le parole di un capo dell’opposizione – ma in coscienza dobbiamo riconoscere che questa legge è stata voluta e votata anche dall’Uv”.

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