In Piazza Deffeyes l’ora del cambio della guardia si avvicina. Lunedì, salvo sorprese, Antonio Fosson andrà a prendere il posto di Nicoletta Spelgatti alla guida della Regione.
La conferenza stampa di Giunta di questa mattina è stata per la Presidente l’occasione per accomiatarsi, tracciando un bilancio di questi cinque mesi di attività.
“Abbiamo lavorato in condizioni di lavoro estremamente difficoltose, perché la maggioranza è venuta a mancare sin da subito” ha sottolineato Spelgatti “Nonostante questo siamo riusciti a portare a casa dei risultati positivi per la Valle d’Aosta.” L’accento della Presidente è stato posto sulla risoluzione del contenzioso finanziario con lo Stato, con la firma di un accordo, ma anche sulla riorganizzazione della macchina amministrativa e sul rinnovo del contratto del comparto unico regionale.
A unirsi alla Presidente nell’analisi del lavoro svolto anche l’Assessore alle Finanze Stefano Aggravi. “Abbiamo portato a casa una serie di risultati concreti e nel Defr abbiamo dato un’indicazione della nostra visione programmatoria e come pensiamo di agire anche dall’altra parte della barricata”. Aggravi si è poi soffermato sulla questione Casinò. “L’azione che è stata portata avanti da una parte del Governo regionale è di cercare una soluzione che potesse iscriversi nella logica di impresa”.
“Spiace perché spesso le medicine sono molto amare ma necessarie – ha aggiunto l’Assessore – Ho fiducia nei lavoratori che sapranno scegliere assieme al management la soluzione”.
Paolo Sammaritani, Assessore alla Cultura e Istruzione ha rivendicato invece la scelta di stoppare la scuola di Tzamberlet per dar corso ad una analisi dei costi benefici. Sempre sul fronte dell’edilizia scolastica, l’Assessore ha parlato di “situazioni di gravi criticità” auspicando una “riorganizzazione complessiva, da affrontare con un occhio molto attento”.
A congedarsi dai giornalisti è stato anche l’Assessore all’Agricoltura Elso Gerandin. “C’è soddisfazione per aver condiviso con la Giunta la volontà di non illudere i valdostani con facili promesse e illusioni. E’ la strada giusta, mi auguro che si prosegua così, anche perché per tanti anni abbiamo raccontato una Valle d’Aosta d’Aosta che non esiste.”.