La maggioranza regionale va sotto sulla tampon tax

04 Novembre 2021

Alla prima prova la nuova maggioranza regionale a 19 inciampa. Tampon tax, l’ostacolo che non è riuscita a superare la nuova compagine. La mozione, depositata dai gruppi FP-PD, AV, VdA Unie e UV e che intendeva impegnare la Giunta a sostenere in tutte le sedi l’introduzione dell’aliquota IVA agevolata del 4% sull’acquisto dei prodotti igienico-sanitari femminili, raccoglie, infatti, nella votazione a scrutinio segreto soltanto 16 “Sì”. Fra questi anche i voti di Chiara Minelli e Erika Guichardaz, come annunciato dalla capogruppo di Pcp, sottolineando come sia “meritevole di nota che siano stati cinque uomini a presentare questa iniziativa.”

Voto contrario per Stefano Aggravi della Lega Vda: “Ben vengano le indicazioni politiche, ma quando si parla di risorse bisogna fare proposte che stiano in piedi: qui ci sono delle impegnative che possono costare – e vedremo se saranno messe a bilancio – o che non possono essere realizzate come la questione dell’Iva al 4% su cui la Regione non ha competenza.”

Nell’illustrare la mozione Andrea Padovani di Federalisti Progressisti – Partito Democratico ricorda come “l’uguaglianza, uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, deve essere non solo formale ma sostanziale. Il ciclo mestruale non dovrebbe essere un lusso, eppure gli assorbenti igienici sono costosi; in Italia, a differenza di altri paesi europei ed extra-europei, sono ancora soggetti all’aliquota IVA massima, che per noi è del 22% al pari di una Ferrari, e non al 4% come un bene primario, come invece lo sono”.

Padovani invita, quindi, l’aula a dare “un segnale forte“. E nel voto segreto, chiesto dal capogruppo della Lega Vda, il segnale forte arriva, ma non certo alle donne. Cinque i franchi tiratori che affossano l’iniziativa (8 contrari, 11 astensioni e 16 a favore) e inaugurano il nuovo ciclo della maggioranza Lavevaz.

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