Si è conclusa con la partecipazione alla sessione europea del Consiglio Valle la visita in Valle d’Aosta di Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni. Dopo la giornata di ieri, martedì 7 maggio, tra Courmayeur e Saint-Pierre, in dialogo con Fondazione Montagna Sicura, Arpa e le guide alpine sul tema della gestione idrica e del monitoraggio dei ghiacciai, Tüttő ha portato la sua voce nell’aula consiliare di piazza Deffeyes.
A introdurre l’intervento, il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin, che ha sottolineato il significato simbolico della presenza di Tüttő a ridosso della Festa dell’Europa e dell’anniversario della Liberazione della Valle. “La Sua presenza – ha detto – assume un rilievo particolare in un momento in cui la dimensione europea va rilanciata, valorizzando strumenti come il Comitato delle Regioni che può diventare una vera Camera di rappresentanza delle autonomie locali”.
Anche il presidente della Regione Renzo Testolin ha posto l’accento sul ruolo attivo della Valle nel processo europeo, ricordando il modello valdostano di autogoverno e le sfide future, come quella del mantenimento dei collegamenti transfrontalieri. “Investire nella sicurezza e nella funzionalità delle infrastrutture, come i tunnel del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, è fondamentale. Anche l’Europa deve fare la sua parte”, ha detto.
Seduta per via di un infortunio durante un’arrampicata, Kata Tüttő ha usato l’immagine della montagna come metafora del percorso europeo: “Le montagne ti insegnano a fissare un obiettivo. Per arrivare in cima, ciascuno può scegliere la propria strada, ma l’importante è arrivarci insieme”. Il suo intervento ha toccato temi cruciali come la coesione sociale, lo spopolamento delle aree montane e la necessità di politiche europee che rafforzino le comunità locali. “L’Europa che vogliamo – ha detto – è un’Europa abitata ovunque, anche in montagna. Le politiche di coesione sono fondamentali per garantire un futuro alle comunità”.
Tüttő ha inoltre espresso preoccupazione per i possibili tagli ai fondi della politica di coesione legati al riarmo e alla sicurezza. “Se concentriamo tutte le risorse sulla protezione dei confini esterni, rischiamo di indebolire quelli interni”. Più tardi parlando con i giornalisti la presidente si è detta però fiduciosa dopo aver parlato nei giorni scorsi con il vicepresidente Raffaele Fitto il commissario per il bilancio Serafin. Quest’ultimo ha riferito in particolare “che non c’è futuro senza sfruttare il potenziale delle comunità locali e dei cittadini.”

Rispondendo sempre ai giornalisti, la presidente ha ribadito la necessità di rafforzare il peso politico del Comitato delle Regioni, dove siedono sindaci e presidenti regionali: “Il mio mandato è sfruttare il potenziale ancora inespresso di questo organo. Le decisioni prese a livello locale influenzano milioni di cittadini. È ora di riconoscere questo potere reale”.
L’Assessore agli Affari europei Luciano Caveri, che ha invitato e accompagnato la visita della presidente, ha sottolineato il valore concreto dell’incontro: “La presidente ha voluto capire davvero il nostro territorio. È stata una visita ricca di contenuto, per cui esprimo riconoscenza anche a nome della nostra comunità”.