Via un avvocato romano, dentro un altro avvocato romano. La Valle d’Aosta si affida a Vincenzo Nunziata, già avvocato di Stato e capo di gabinetto del Ministro per gli affari regionali, per portare avanti i dossier sul tavolo della Commissione paritetica, dopo l’uscita di Francesco Saverio Marini eletto alla Consulta.
A spiegare in aula la scelta il capogruppo Uv Aurelio Marguerettaz. “Si tratta di un profilo di altissimo livello”. Marguerettaz ha spiegato che dopo la delibera del Consiglio Valle la nomina arriverà non prima di un mese. Rimaranno a questo punto pochi mesi per portare a compimento l’iter di alcune norme attese, come quella sui vigili del fuoco e del corpo forestale. “L’avvocato Nunziata è una garanzia per la Valle d’Aosta”.
Critiche sono piovute sulla maggioranza per il metodo ancora una volta adottato. “Ci è stato consegnato in anticipo un uovo di Pasqua, peccato che dentro non c’era il curriculum” dice Chiara Minelli. “Abbiamo dovuto cercarcelo online” aggiunge Stefano Aggravi, dicendosi preoccupato “per la sua romanità e suoi legami con Roma”. “Avremmo dovuto votarlo perché è un bravo ragazzo” scandisce anche Andrea Manfrin. “Roma non è più brutta e cattiva quando conviene”. Metodo criticato anche da Diego Lucianaz del gruppo misto. L’unica voce fuori dal coro quella di Forza Italia, che contribuirà all’elezione di Vincenzo Nunziata (Nda all’appello mancherà comunque un voto rispetto ai 22 a disposizione). “Certo il metodo è sostanza e poteva essere condotta meglio questa nomina, – dice Pierluigi Marquis – ma l’avvocato può essere un’autorevole risorsa a disposizione della paritetica per trovare le migliori soluzioni per gli interessi in campo”.