Laurencet-Favre: “Bisogna tornare fra la gente e occuparsi della politica del tombino”

Forza Italia e Fratelli d'Italia ad Aosta con due liste diverse, hanno presentato i candidati a sindaco e vice sindaco della coalizione Paolo Laurencet e Renato Favre.
Paolo Laurencet e Renato Favre
Elezioni Comunali Valle d’Aosta 2020

Una città “degradata”, con gli impianti sportivi “che fanno acqua da tutte le parti”, con parcheggi “non adeguati”, non illuminata e sporca, con un verde pubblico “lasciato all’abbandono”, opere viarie “disastrate”, arredi urbani “a dir poco discutibili”. E’ così che i candidati a sindaco e vice sindaco di Forza Italia e Fratelli d’Italia, Paolo Laurencet e Renato Favre vedono Aosta. “Esempi che “dimostrano il fallimento dell’amministrazione Centoz-Marcoz”. Un’amministrazione, parole del candidato vice sindaco Renato Favre, “più impegnata a battibeccare sui social che a scendere fra la gente”.

Da sx Zucchi Laurencet, Favre e Rini
Da sx Zucchi Laurencet, Favre e Rini

Per 20 anni in Comune ad Aosta come consigliere, assessore e presidente del Consiglio comunale, Renato Favre si definisce un “old entry”.
“Essere rieletti per quattro volte di seguito significa che qualche risultato l’ho ottenuto, perché ad Aosta il giudizio è implacabile”. In questi dieci anni fuori dal Palazzo comunale, Favre ha prima lavorato assieme al consigliere Norbiato, dando vita con questo e con l’ex Presidente della Regione Antonio Fosson a PnV -Area Civica. Area di pensiero ora confluita, assieme al Front Valdotain in Forza Italia. E qui Favre ha ritrovato Emily Rini, con la quale aveva condiviso il percorso nella sezione Uv di Aoste Vive.
Ed è proprio la coordinatrice di Forza Italia a provare a spegnere le critiche sulla candidatura di Favre. “Forza Italia non ha riesumato nessuno, anche perché se l’italiano ha ancora un senso qui di cadaveri non ne vedo, siamo molto vivi e molto carichi. Abbiamo fatto una scelta ben precisa, scegliendo donne e uomini, indipendente dal fatto che fossero più o meno giovani, abbiamo scelto le persone giuste al posto giusto”. Rini cita poi la nonna per la stoccata al sindaco uscente. “Abbiamo avuto tanti giovani rampanti e rottamatori negli ultimi anni, come diceva mia nonna però, tante volte si entra per suonare e si esce suonati. Noi invece crediamo nelle persone che meritano e che hanno voglia di metter la loro esperienza a disposizione”.

Il programma del ticket Laurencet-Favre è fatto di “ricette semplici”. Dalla riproposizione dell’educazione civica per i ragazzi, a momenti di incontro mensili per gli adulti per affrontare i temi della città e delle frazioni.
“Occorre rispolverare la capacità degli amministratori di occuparsi della politica del tombino – sottolinea ancora Favre – che è la capacità di mettersi al servizio dei propri concittadini a partire dai piccoli problemi della città, i più facili da risolvere. Basta stare chiusi negli uffici dell’Hotel de Ville, bisogna tornare a consumare le suole delle scarpe in città e nelle frazioni”.

A differenza della Regione, Paolo Laurencet e Renato Favre correranno appoggiati da due liste, in fase di chiusura.
“Mai come adesso è necessario il cambiamento – scandisce Alberto Zucchi – Aosta merita di più. I governi di centro sinistra hanno lasciato la città in condizioni miserrime. Attraverso la nostra proposta, scritta da tutta la squadra, Aosta può finalmente avere il ruolo che merita”.

44 anni, commercialista, il candidato sindaco Paolo Laurencet spiega di non aver esitato molto prima di accettare la proposta del coordinatore di Fratelli d’Italia Zucchi. “Il mio pensiero è stato che se avessi detto di no, sarei stato complice del degrado di questa città e non avrei potuto poi lamentarmi.” Come già il suo vice, anche Laurencet ribadisce come “la differenza la fanno le piccole risposte, da dare adesso. L’economia sta diventando sempre più collaborativa, e questo deve valere anche per l’amministrazione, bisogna cercare il dialogo con la Regione, con i cittadini, ma anche con i nostri avversari. E’ finito il tempo dell’uno contro l’altro. Noi non siamo per demolire ma per costruire.”

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