“Abbiamo cercato di dare un segnale di cambiamento sin dalla scrittura del programma. Si dice che la politica sia morta e che bisogna essere pragmatici, ma noi non siamo d’accordo. Pensiamo che senza principi ideologici e punti di riferimento sia impossibile governare”.
Così Dario Frassy ha introdotto la presentazione del programma di governo del suo nuovo movimento politico, LeALI – Legalità Autonomia e Libertà, ieri sera all’Hotel Europe. Un legame ideologico liberale del quale Frassy non vuole fare a meno: “Il qualunquismo in politica non porta da nessuna parte, e quello del MoVimento 5 Stelle è chiaro e ha portato infatti a 60 giorni di immobilismo a livello nazionale”.
Ma anzitutto il programma, un programma di governo che secondo l’ex consigliere regionale pidiellino vuole proprio partire da quei principî tanto intangibili quanto, a suo dire, fondanti: “Siamo partiti – spiega Frassy – proprio dal nostro acronimo, LeALI, che si presta appositamente a diverse letture: dal deficit di legalità che c’è in questa regione a quell’autonomia imprigionata in Place Deffeyes, che ci impedisce di essere artefici del nostro destino e che trasforma i cittadini in sudditi di un sistema clientelare e inefficiente che non crea sviluppo né risorse”.
Tra i primi punti programmatici c’è il diritto al lavoro: “In Valle – accusa Frassy – c’è un precariato clientelare. Il lavoro è uno strumento per il mantenimento del consenso, che non premia né le competenze né i meriti. Un sistema sbagliato e da sovvertire” e il cambiamento: “La comunità montane sono un doppione, un feudo da abolire per introdurre di nuovo una politica di servizio, con i cittadini al centro. Cittadini – prosegue l’ex consigliere regionale – che eleggano direttamente il proprio Presidente della Regione e che possano vedere abolito il quorum nei referendum, evitando la vergogna del 18 novembre, quando non c’è stato un confronto leale ma un terrorismo vero e proprio e una intimidazione mafiosa da parte della maggioranza di governo”.
Il programma accoglie anche la spinosa questione dello sport in Valle: “La nostra regione – spiega il candidato Riccardo Tarello – ha un altissimo numero di praticanti dilettanti ma pochissime eccellenze, colpa di strutture sportive inadeguate e di scarsi aiuti ai giovani sportivi. Noi vogliamo introdurre un aiuto economico per i giovani sportivi, un ‘assegno junior’ che sovverta la situazione”.
Non solo sport però. Tarello concentra il suo intervento anche sulla scuola, con la proposta per l’abolizione dei vincoli di residenza per quel che concerne l’iscrizione alle Istituzioni scolastiche, e soprattutto la priorità di accesso ai servizi ai cittadini residenti: “Una quantità enorme di risorse – arringa Tarello – è regolata da questioni di reddito destinata all’edilizia popolare, agli asili nido e ai centri estivi. In queste situazioni leggi populiste e pseudo-filantropiche danno la priorità a cittadini non residenti, spesso stranieri, mentre la priorità dovrebbe andare a chi è cittadino italiano e residente”.
Infine il punto finanziario, analizzato da Eddy Pellissier, anch’egli in lista per le regionali del 26 maggio: “La crisi è grave e la Valle non è attrezzata ad affrontarla. Per farlo deve diventare una Zona Franca, quella carota che ci mostrano da 65 anni e che è regolamentata dalla nostra Costituzione e dal nostro Statuto, oltre ad apparire già sulla Charte des Franchises del 1191. Una zona senza IVA e senza accise sulla benzina in quanto zona frontaliera. Leggi vigenti da chiedere e mai applicate che rilancerebbero il turismo”.
La chiusura è ancora del capolista Dario Frassy: “Il nostro imperativo assoluto è la trasparenza e comunicheremo di continuo ciò che si fa o meno ai cittadini. Nel nostro nome c’è sia la lealtà che la sostanza di chi come noi ci mette la faccia dicendo ciò che fa e, soprattutto, facendo ciò che dice”.