“Evitiamo che la Valle d’Aosta venga colonizzata da strutture di vendita di medie e grandi dimensioni”, così questa mattina il consigliere regionale Erik Lavy ha espresso preoccupazione per la costruzione di nuove attività commerciali che “schiaccerebbero i piccoli commercianti con i loro prezzi al ribasso”. La proposta della Lega Vda, di cui Lavy si è fatto portavoce, è quella di impedire la costruzione di nuovi esercizi commerciali, che sarebbero un danno per i borghi valdostani, per tutelare invece le piccole realtà locali.
A destare preoccupazione è, in particolare, la possibile costruzione di un esercizio commerciale a Villeneuve, in località Champagne, al posto di un’ex segheria. “Presentiamo una legge che doveva arrivare già 20 anni fa perché ora sono 208 gli esercizi di medie e grandi dimensioni in Valle d’Aosta, – spiega Lavy – dobbiamo cercare di prevenire l’aumento di queste attività che si farebbero solo concorrenza tra loro e poi verrebbero chiuse, lasciando strutture in cemento armato abbandonate”.
“L’obiettivo è andare a tutelare le realtà commerciali più piccole inserite nel territorio”, aggiunge il consigliere Andrea Manfrin sottolineando come già in occasione dell’apertura del Conad a Saint-Christophe, Confcommercio VdA avesse lanciato un monito.
La proposta di legge presentata alla stampa, simbolicamente a Villeneuve davanti alla segheria, sancisce che “fino alla data di entrata in vigore della revisione del piano territoriale paesistico e delle sue disposizioni attuative, non è consentito il rilascio di autorizzazioni per l’apertura di medie e grandi superfici di vendita”. La moratoria della Lega VdA, sottolineano i consiglieri, non è retroattiva, perciò riguarderebbe solo i progetti futuri e non quelli già in corso.
3 risposte
Ma riflettiamo un attimo … quanti abitanti siamo in Valle D’Aosta? Abbiamo veramente bisogno di tutti questi centri commerciali ?
Ricordo alla Lega che in Italia (perchè anche qui siamo in Italia, vero?) a norma dell’art. 41 della Costituzione “l’iniziativa economica privata è libera”. E ricordo anche che i consumatori sono liberi di rifornirsi dove meglio credono, quindi consiglierei a questi signori e signore di dedicarsi a questioni più rilevanti. E magari di studiare o ripassare la Costituzione , che è sempre un importante investimento culturale.
L’iniziativa economica privata è libera, ma i permessi edilizi e commerciali soggiacciono alle autorizzazioni della pubblica amministrazione. Non siamo nel far west, e non serve a niente avere un enorme supermercato ogni 50 metri.