Dopo mesi di dibattiti, il Consiglio comunale di Villeneuve ha approvato all’unanimità, nella seduta del 27 novembre, la variante non sostanziale n. 1 del Piano regolatore comunale (Prgc). La modifica apre la strada alla costruzione di nuove strutture di vendita nella zona di Champagne, una decisione che punta a valorizzare un’area considerata in declino, ma che non manca di sollevare preoccupazioni tra i commercianti del paese. Il tema era stato affrontato anche dalla Lega Valle d’Aosta che aveva provato ad avanzare una proposta di legge contro l’espansione della grande distribuzione, a favore dei piccoli negozi. La proposta, però, non aveva trovato il sostegno dei sindaci.
La variante prevede l’apertura di due nuove destinazioni d’uso nella zona di Champagne (la sottozona BB01), dove potranno quindi sorgere medie strutture di vendita e attività di piccola ristorazione, inclusi bar. Secondo quanto riportato nella delibera comunale: “L’inserimento delle nuove destinazioni aumenterà la possibilità di recupero dei volumi esistenti e stimolerà l’insediamento di nuove realtà economiche che possano portare nuovi servizi nella sottozona, con evidenti ricadute positive sul territorio di Villeneuve”. L’Amministrazione sostiene, inoltre, che il progetto non penalizzerà il centro storico del paese, perché i due bacini di utenza sarebbero distinti.
Confcommercio Valle d’Aosta e l’ex sindaco di Villeneuve, Clemente Dupont, avevano espresso dubbi sulla variante. La paura è che l’arrivo di nuovi operatori possa mettere in difficoltà i negozi del centro, considerando anche l’apertura di due nuove attività: una pasticceria e una pizzeria. L’area di Champagne, in origine destinata ad attività artigianali, manterrà comunque questa vocazione. L’85% dello spazio resterà riservato alle imprese artigianali, mentre il restante 15% sarà dedicato ad altri esercizi commerciali. Le modifiche al piano regolatore permetteranno così di recuperare spazi esistenti e di incentivare l’arrivo di nuove attività.
La Lega VdA contro la grande distribuzione: “Tuteliamo le piccole realtà”
11 ottobre 2024
“Evitiamo che la Valle d’Aosta venga colonizzata da strutture di vendita di medie e grandi dimensioni”, così questa mattina il consigliere regionale Erik Lavy ha espresso preoccupazione per la costruzione di nuove attività commerciali che “schiaccerebbero i piccoli commercianti con i loro prezzi al ribasso”. La proposta della Lega Vda, di cui Lavy si è fatto portavoce, è quella di impedire la costruzione di nuovi esercizi commerciali, che sarebbero un danno per i borghi valdostani, per tutelare invece le piccole realtà locali.
A destare preoccupazione è, in particolare, la possibile costruzione di un esercizio commerciale a Villeneuve, in località Champagne, al posto di un’ex segheria. “Presentiamo una legge che doveva arrivare già 20 anni fa perché ora sono 208 gli esercizi di medie e grandi dimensioni in Valle d’Aosta, – spiega Lavy – dobbiamo cercare di prevenire l’aumento di queste attività che si farebbero solo concorrenza tra loro e poi verrebbero chiuse, lasciando strutture in cemento armato abbandonate”.

“L’obiettivo è andare a tutelare le realtà commerciali più piccole inserite nel territorio”, aggiunge il consigliere Andrea Manfrin sottolineando come già in occasione dell’apertura del Conad a Saint-Christophe, Confcommercio VdA avesse lanciato un monito.
La proposta di legge presentata alla stampa, simbolicamente a Villeneuve davanti alla segheria, sancisce che “fino alla data di entrata in vigore della revisione del piano territoriale paesistico e delle sue disposizioni attuative, non è consentito il rilascio di autorizzazioni per l’apertura di medie e grandi superfici di vendita”. La moratoria della Lega VdA, sottolineano i consiglieri, non è retroattiva, perciò riguarderebbe solo i progetti futuri e non quelli già in corso.
6 risposte
Direi che ci mancava un ulteriore centro commerciale. Si vede che ormai ogni sindaco è invidioso del supermercato del vicino: “Ah lo sta facendo quello di Sarre… Adòn, vuoi mica che noi siamo da meno…”
carissimo Dino Serpi
dissento con lei in quanto la nascita in valle d’ Aosta di tutti questi grandi supermercati non è dettata dal bisogno dei cittadini bensì dai Comuni che in questo modo fanno cassa regalando al territorio colate di cemento. Non è contemplato dalla Costituzione ma dall’ amore per il proprio territorio. Consiglio anche a Lei un ripasso del buon senso però
Tanti supermercati ma niente Decathlon in VdA. Tocca scendere a Torino per avere prezzi umani per il materiale sportivo…
Ma riflettiamo un attimo … quanti abitanti siamo in Valle D’Aosta? Abbiamo veramente bisogno di tutti questi centri commerciali ?
Ricordo alla Lega che in Italia (perchè anche qui siamo in Italia, vero?) a norma dell’art. 41 della Costituzione “l’iniziativa economica privata è libera”. E ricordo anche che i consumatori sono liberi di rifornirsi dove meglio credono, quindi consiglierei a questi signori e signore di dedicarsi a questioni più rilevanti. E magari di studiare o ripassare la Costituzione , che è sempre un importante investimento culturale.
L’iniziativa economica privata è libera, ma i permessi edilizi e commerciali soggiacciono alle autorizzazioni della pubblica amministrazione. Non siamo nel far west, e non serve a niente avere un enorme supermercato ogni 50 metri.