Dopo aver espresso nelle scorse settimane perplessità sulle proposte di legge in materia di ludopatia, in discussione nella competente commissione consiliare, l’Associazione Nazionale Sapar chiede ora di essere audita.
"È giusto ascoltare le richieste delle organizzazioni che si occupano di contrasto alla ludopatia, ma riteniamo che il legislatore debba dialogare anche con le aziende del settore che creano occupazione e operano tutti i giorni sul territorio" spiega in una nota Corrado Luca Bianca, segretario nazionale Sapar, l’associazione che riunisce sotto la sua sigla 1.500 tra gestori e produttori di macchine da gioco.
"Lo diciamo da tempo: non è con il proibizionismo e ostacolando il gioco legale che si risolve il problema del gioco d’azzardo patologico – continua Bianca -, anzi si rischia di favorire il proliferare di sistemi illegali come CTD, totalmente fuori dal controllo dello Stato e senza alcuna garanzia per i soggetti deboli. Servono maggiore informazione e campagne educative. Sapar, nel tempo, ha proposto misure concrete come la formazione specifica del personale di sale ed esercizi che ospitano macchine da gioco, il divieto di pubblicità sui giochi e riservare l’aumento dello 0,30 per cento del Preu, che scatterà dal 2015, alle amministrazioni locali per la lotta al GAP".