"L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale non è mai stato coinvolto nei passaggi di carattere politico ed istituzionale sfociati nei fatti di mercoledì 8 e, soprattutto, di venerdì 10 marzo scorsi. Vero è che il Presidente ha la facoltà di assumere decisioni in autonomia, ma una condivisione preliminare delle scelte, sarebbe stata non solo auspicabile, ma anche opportuna." A ribadirlo in una nota sono i consiglieri e membri dell'ufficio di presidenza Joel Farcoz e David Follien.
"L’ultima riunione dell’Ufficio di Presidenza era programmata il 7 marzo scorso. Nessun punto all’ordine del giorno parlava di pareri legali, o di altri aspetti legati allo svolgimento della seduta del giorno successivo (e, men che meno, di quella di venerdì 10, visto che non era ancora stata programmata). Altre riunioni successive dell'Ufficio di Presidenza non sono state convocate, malgrado le sollecitazioni in merito avanzate al Presidente."
Follien e Farcoz accusano, quindi, Rosset di "aver gestito in totale solitudine il suo ruolo istituzionale. Se vi era la necessità di avvalersi di pareri legali, con i quali avrebbe confortato la sua decisione di aprire la seduta di venerdì 10 marzo, allora era sufficiente convocare l'Ufficio di Presidenza per deliberarne la richiesta. Il Presidente invece ha preferito, da quanto si apprende, chiederli personalmente. Ci chiediamo a che titolo abbia avanzato tale richiesta: da Presidente del Consiglio? Da cittadino valdostano?»