L’“affaire Vivenda” sbarca in terza Commissione Consiliare. Stamattina infatti è stata raccolta la sollecitazione auspicata in Consiglio comunale dai consiglieri Vincenzo Caminiti e Luca Girasole di Stella Alpina e Aldo di Marco dell’Union Valdôtaine;, ovvero quella di una Commissione allargata anche ai rappresentanti dell’azienda Vivenda, che eroga il servizio di refezione sul territorio comunale, le parti sociali e i rappresentanti dei genitori.
Il servizio fornito da Vivenda, spesso fonte di critiche all’interno dell’assemblea cittadina, era tornato agli onori di cronaca una settimana fa quando un ordine del giorno firmato dai tre consiglieri di maggioranza Caminiti, Girasole e Di Marco comprovava diversi disservizi reiterati riscontrati durante una ventina di sopralluoghi nelle mense effettuati delle scuole aostane a partire da ottobre 2013.
Disservizi messi sul piatto, è il caso di dirlo, dal consigliere Di Marco: “Il servizio è migliorato in qualità nelle ultime settimane – spiega – ma il problema permane sul versante delle pulizie. Gli assistenti fanno due ore e mezza di servizio, una coperta troppo corta per adempiere a tutte le sanificazioni che vanno fatte. L’utilizzo di prodotti a norma c’è, come da capitolato, ma questi hanno bisogno di più tempo per essere efficaci, e alle scuole materne non c’è tempo materiale per fare le pulizie”.
Diverse altre poi le criticità riscontrate: “Il cibo non riesce ad arrivare a temperature accettabili – prosegue Di Marco – e se il prodotto deve essere scaldato fino almeno a 65 gradi il bambino non mangerà mai puntuale e questo si rifletterà sul tempo da dedicare alle pulizie. Con un po’ di buona volontà si può arrivare a dare mezz’ora in più al personale per svolgere le proprie mansioni”.
Problemi che si sommano tra di loro. I consiglieri mettono in fila, infatti, disservizi diffusi anche riguardo le pulizie e la quantità di alcune portate considerata minima ed insufficiente.
Di rimbalzo le critiche piovono anche dai sindacati con Raffaelle Statti di UILTUCS che parla di “Appalto inadeguato rispetto al bisogno degli utenti” e da parte dei rappresentanti dei genitori: “Stupisce che Vivenda, che prepara pasti in tutta Italia, caschi ancora in certi errori. L’assistenza deve essere di qualità e formata, ma tante volte gli assistenti non lo sono: mettere i bambini a guardare la televisione dopo mangiato non è un servizio di qualità, non è animazione, non è attività motoria come da capitolato. Ci vuole più attenzione e formazione del personale. La qualità migliora se si sta col fiato sul collo all’azienda? Non si può continuare a mandare in giro consiglieri e genitori per vedere se il servizio va o meno, il servizio deve funzionare”.
Atmosfera calda che diventa incandescente quando i rappresentanti di Vivenda rispediscono al mittente tutte le accuse: “Abbiamo decine di migliaia di utenti che mangiano dalle nostre cucine – spiega il Responsabile Qualità Vivenda Ivan Perrone – e quello che produciamo è controllato tutti i giorni da autorità competenti, cioè l’Asl e i Nas. Tutte fasi della filiera sono controllate, e quello che conta è che il prodotto sia salubre secondo verifiche analitiche oggettive. I controlli delle autorità e laboratori convenzionati hanno sempre dato esito di salubrità. I risultati del monitoraggio dicono che i bambini mangiano, mangiano tanto e mangiano quasi tutto. Mangiano perché gradiscono le pietanze perché sono preparate bene e il menù è quindi gradito. Certo si può apportare qualche piccola modifica attraverso un colloquio più costante fra le parti”.
Anche sulle condizioni dei lavoratori Vivenda non concorda: “Il rapporto addetti/utenti è buonissimo – spiega Giorgio Attanasio dell’azienda – e migliore rispetto a tante altre realtà, anche rispetto ai nostri competitor. In altre realtà il rapporto è di 1/50 o 1/40 mentre qui è di un addetto ogni 30 bambini. Perché oggi, a un mese e mezzo dalla fine della scuola ci sia questo problema faccio fatica a capirlo”.
Reazione di chiusura che non va giù alla Commissione, al punto che Girasole mostra alcune foto scattate durante i sopralluoghi: “Ci sono state problematiche riscontrate da tutta una serie di persone e ci sentiamo rispondere che il servizio è eccellente, ma non è così. Com’è possibile che non sappiate che la pizza ad esempio è stata servita, il 21 marzo, a 38 gradi di tempratura invece che a 65? Vetri non puliti, pochi gnocchi in un piattino da dessert, la mancanza di pasti per le diete, come ad esempio quelli per i celiaci, in un’occasione la mancanza di tredici bistecche è un servizio eccellente?”.
Prima che la situazione diventi infuocata ci pensa però l’Ingegnere Piergiorgio Venturella – nella sua funzione di Direttore dei lavori e tramite tra il Comune e Vivenda – a stemperare i toni: “In un appalto di questo tipo il metodo di approccio è quello di rimettersi in discussione tutti i giorni. Se oggi si ottiene l’eccellenza non è garantito che domani non ci sia invece l’inciampo. In questo anno scolastico, dal 12 settembre a ieri, ho effettuato 62 sopralluoghi con segnalazioni e riscontri fatti direttamente all’azienda. Bisogna riuscire a capire le problematiche di chi non è soddisfatto del servizio, l’azienda deve trovare le soluzioni ed io devo spingerla a trovarle”.
Nel finale, all’insegna della ripromessa della disponibilità a collaborare per risolvere un problema molto delicato, arriva però il monito di Di Marco: “Continueremo i controlli ma con una consapevolezza più ampia, per lavorare tutti assieme all’Ingegner Venturella. Qui c’è in ballo anche un discorso di rinnovo per il prossimo appalto, e d’ora in avanti saremo capillari su tutti i vostri servizi per riuscire a superare le criticità e migliorare definitivamente il servizio”.