‘Ndrangheta, disposta la confisca dei beni del Clan dei Nirta
Dopo la convalida del maxi sequestro dello scorso gennaio, oggi il tribunale di Aosta ha disposto la confisca dei beni riconducibili a Giuseppe Nirta, di 60 anni, di Quart, che secondo la Procura di Torino provengono da attività illecite. L’uomo, che al momento si trova in carcere a Bologna dove sconta una condanna a 7 anni e 8 mesi per narcotraffico internazionale, era stato arrestato nel giugno del 2009 dai carabinieri di Aosta e del Ros, coordinati dalla Dda di Torino.
Tra i beni che erano stati posti sotto sequestro dai carabinieri ci sono 933 mila franchi svizzeri e 16 immobili, di cui dieci nel comune di Quart. In particolare un’abitazione in località Champeille, una a Rovarey e due in villaggio La Balma. Nello stesso comune erano stati sequestrati quattro terreni (di cui un vigneto), intestati alla moglie, analogamente a tre immobili a Bovalino (Rc) e una Fiat 500. Tra i beni sequestrati, risultano intestati ai figli di Giuseppe Nirta sette dei dieci immobili di Quart (di cui tutte le abitazioni ad esclusione di quella in località Champeille) e due magazzini ad Aosta. Oltre ai tre immobili di Quart (tra cui l’abitazione in località Champeille) a Giuseppe Nirta erano stati sequestrati un magazzino a Charvensod e una Fiat Panda.
Per lo stesso Giuseppe Nirta, il tribunale ha disposto la misura di sorveglianza speciale per 5 anni (per quando uscirà dal carcere) con divieto di soggiorno in Valle d’Aosta. Contro il decreto di confisca depositato oggi, Giuseppe Nirta e i suoi familiari potranno ricorrere in Appello a Torino entro 10 giorni.