«Le Regioni a Statuto speciale sono il luogo dove si elabora il nuovo federalismo del Paese perché si tratta di un sistema che offre esperienze di gestione responsabile, modelli di autonomia a servizio dei territori e delle loro comunità". E’ questo il pensiero del Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, audito questa mattina dalla collega Emily Rini e dalla prima Commissione "Istituzioni e autonomia".
"Si tratta di un sistema che non è basato su privilegi – ha continuato Iacop – ma che si fonda sull’assunzione di responsabilità: un modello istituzionale verso il quale tutti dovrebbero tendere in quanto in grado di fornire risposte più vicine alle esigenze dei cittadini, più efficaci anche in termini di economicità ed efficienza dei servizi. Un sistema che non si è mai sottratto a compartecipare al risanamento del debito pubblico italiano in una logica di federalismo solidale e responsabile; un sistema che è anche garanzia per lo Stato, in quanto le Autonomie differenziate hanno sempre esercitato le proprie competenze assumendo a proprio carico la totalità degli oneri derivanti da questo esercizio.»
Durante l’incontro si è parlato di riforme istituzionali e delle ragioni della specialità, e i due Presidenti hanno illustrato il lavoro che stanno portando avanti congiuntamente all’interno della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
"Si tratta di due temi che sono al centro del dibattito politico e sui quali è opportuno che il Consiglio Valle assuma una posizione unitaria sulla base dei documenti approvati dalla Conferenza dei Parlamenti regionali – ha spiegato Rini -. Nella prossima adunanza, discuteremo in Aula una risoluzione al fine di far emergere la posizione ufficiale della nostra Assemblea e contribuire alla discussione sulle riforme istituzionali, passando da una posizione di difesa dell’autonomia ad una più attuale visione di valorizzazione della stessa.»
Positivo il giudizio di Ego Perron, Presidente della prima Commissione. "È stata una discussione molto produttiva – ha commentato – che ha permesso di mettere in evidenza che le Regioni a Statuto speciale possono essere modelli di efficacia ed efficienza e non luoghi di mero privilegio. Il dibattito odierno è un ulteriore tassello del percorso già avviato sulla tematica delle riforme e sulle quali la prima Commissione è da tempo impegnata con particolare riguardo alla revisione del sistema delle autonomie locali valdostane e che auspico si estenda con una posizione unitaria anche sul tema della riforma degli organi istituzionali dello Stato.»
Di tutt’altro avviso, invece, Stefano Ferrero, consigliere del Movimento 5 Stelle, in un commento pubblicato sulla sua pagina facebook. "Surreale seduta – scrive – un lungo discorso ripieno di luoghi comuni per parlare della solita storia delle autonomie speciali in pericolo e della vecchia storia della rappresentanza delle regioni a statuto speciale da potenziare in Parlamento, del fatto che tutti i presidenti si stanno muovendo. Aria fritta, semplici enunciazioni di principi. Poi ci presenta un documento nel quale si schierano contro il taglio delle province: però, non c’è male come scelte coraggiose. Ma si rende conto oppure no che Renzi sta dimezzando il Parlamento e che il PD sta andando nella direzione opposta rispetto alla tutela delle autonomie oppure sogna?"