“Ni droite, ni gauche, ni centre”, Lanièce e Marguerettaz: “No a patti con i partiti nazionali”

Presentati oggi i candidati di Union Valdotaine, Stella Alpina e Fédération autonomiste. “Stileremo un decalogo di priorità per la Valle d’Aosta su cui misurare il premier vincitore”.
La presentazione delle candidature di Lanièce e Marguerettaz
Politica

Nessun accordo preventivo, nessuna alleanza con le forze politiche nazionali. Sarà all’insegna del “ni droite, ni gauche, ni centre” la campagna elettorale di Union Valdotaine, Stella Alpina e Fédération autonomiste che oggi, giovedì 24 gennaio, ha presentato i propri candidati: Albert Lanièce al Senato e Rudi Marguerettaz alla Camera. “Oggi si sprecano gli abbracci con i leader nazionali che poi puntualmente si dimenticano di noi”, dice il presidente Uv, Ego Perron. “I provvedimenti del Governo Monti sono stati votati sia dal Pdl che dal Pd, perciò nessuna scelta di campo” dice Marguerettaz. Insomma, i tre partiti di maggioranza in Consiglio regionale non sottoscriveranno nessun accordo preventivo con i partiti nazionali, ma stileranno un “decalogo su cui misurare il premier vincitore” come ha sottolineato il candidato senatore, Albert Lanièce.

Sui temi, si riparte dai valori fondativi dell’autonomismo: “Difesa dello Statuto speciale, dell’autonomia, del francese e del particolarismo valdostano”. “Ma in che modo si mette al riparo tutto questo dal neocentralismo?” si chiede Rudi Marguerettaz “L’autonomia non è un favore, è un diritto e per questo dobbiamo andare a Roma con la schiena dritta”. Più defilati gli argomenti oggi al centro del dibattito nel Paese: tasse, crisi finanziaria, recessione economica, mantenimento dello stato sociale. Un punto, quest’ultimo su cui però è intervenuto Lanièce: “Come abbiamo fatto in questi anni dobbiamo far capire che il nostro sistema di welfare ha per forza costi maggiori, perché viviamo in un territorio di montagna”. “La nostra non è una situazione di privilegio – ha aggiunto Claudio Lavoyer di Fédération Autonomiste – ma un modello di buon governo da esportare”.

Poi, il tormentato rapporto con il Popolo della Libertà valdostano che, unico caso in Italia, non presenta il proprio simbolo. In una prima battuta il centrodestra locale aveva annunciato una sorta di desistenza a favore dei candidati autonomisti. Ma solo ieri il coordinatore Alberto Zucchi ha espresso, a titolo personale, il proprio appoggio ad Albert Lanièce al Senato, anche se ha dichiarato di appoggiare Giorgia Meloni alla Camera. “Andrò dove mi porta il cuore” ha rivelato su twitter. “Al di là del rispetto che porto per il cuore di Zucchi – ha detto Rudi Marguerettaz – devo dire che il cerchio dei partiti è chiuso alle tre forze che sostengono le nostre candidature. Ma il cerchio non è chiuso agli elettori che vorranno supportarci”.
 

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