Nicco: “E’ un diritto della Valle d’Aosta avere voce diretta nel Parlamento Ue”

Il deputato, Roberto Nicco, è intervenuto ieri alla discussione sulla nuova legge per le elezioni al Parlamento Ue. "Nessun privilegio" la richiesta della Valle d'Aosta e della provincia di Bolzano di avere un seggio loro, ma "un diritto da rivendicare".
Roberto Nicco
Politica

Nessun privilegio ma bensì un diritto da rivendicare. E’ quanto ha ribadito ieri, lunedì 27 ottobre, il deputato Roberto Nicco, in relazione alla richiesta di un seggio alla Valle d’Aosta nel Parlamento europeo.
Intervenendo alla Camera dei deputati, Nicco ha ricordato come “le minoranze linguistiche rivendicano da anni il diritto ad avere voce diretta nel Parlamento europeo.”

Già sotto il governo Prodi, era stata presentata e discussa una proposta di legge che chiedeva un seggio per la Valle d’Aosta e per la provincia autonoma di Bolzano. Proposta che ora le minoranze linguistiche hanno deciso di ripresentare.  

"Abbiamo dovuto constatare – ha sottolineato Nicco – che altro era l'orientamento della maggioranza. Qualche sconcerto ha destato in noi, in particolare, l'affermazione che l'attribuzione di un seggio alla Regione Valle d'Aosta ed alla Provincia autonoma di Bolzano sarebbe una sorta di “privilegio” che “forza il criterio della ripartizione proporzionale e dell'eguaglianza del voto, senza alcuna copertura costituzionale”.

Secondo invece il deputato valdostano il seggio chiesto dalla Valle d’Aosta e dalla provincia autonoma di Bolzano si colloca in un’ottica federalista che pone tutte le regioni e le province autonome in un piano di dignità istituzionale.
In relazione invece alla via di apparentamento con una lista nazionale, prevista attualmente, Nicco ha fatto notare come per la Valle d’Aosta sia una soluzione “puramente illusoria”, dato che il meccanismo dell'apparentamento scatta solo se la lista di minoranza linguistica collegata ottiene 50.000 voti. Il che, a fronte di 102.000 aventi diritto e 76.000 voti espressi (dati delle recenti elezioni regionali), rappresenta una soglia irraggiungibile.

La richiesta quindi della Valle d’Aosta è di abbassare tale soglia a 25.000 voti.
Infine il deputato Nicco nella sua relazione ha ringraziato la Commissione, impegnata a discutere della legge per le elezioni al Parlamento ue, per aver accolto la richiesta di riformulare un emendamento della maggioranza che avrebbe imposto  la raccolta di almeno 15.000 firme per la presentazione di una lista collegata. “Un ulteriore inaccettabile paletto preliminare” secondo il deputato valdostano.

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