Non passa l’incarico tecnico per Albert Lanièce alla Sanità. E’ bufera in Consiglio regionale

Per la maggioranza, che sulla carta conta 23 consiglieri, mancano all'appello 7 voti. Su richiesta del presidente della Regione, tutto viene rimandato a sabato prossimo per un Consiglio regionale dedicato al voto del nuovo assessore.
Augusto Rollandin - Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta
Politica

La maggioranza non ha i numeri per far passare al primo colpo l’incarico tecnico ad Albert Lanièce. Durante il dibattito in Consiglio regionale di oggi, mercoledì 1° ottobre, sembrava che tutto dovesse filare liscio – solo Gabriele Maquignaz aveva dichiarato la propria astensione – ma il voto ha riservato qualche brutta sorpresa. Su 35 presenti e  34 votanti l’esito è di 1 astenuto, 4 nulle, 16 sì e 14 no. Per la maggioranza, che sulla carta conta 23 consiglieri, mancano all’appello 7 voti.

Su richiesta del presidente della Regione, tutto viene rimandato a sabato prossimo per un Consiglio regionale dedicato esclusivamente alla nomina dell’assessore regionale alla Sanità. “Avete tirato troppo la corda e questo è il risultato. E’ un atto di sfiducia verso di lei, presidente – ha detto Roberto Louvin di Vallée d’Aoste Vive/Renouveau Valdotain – e del metodo con cui lei ha condotto questa questione”. “Dov’è tutta l’urgenza a ritrovarci sabato per replicare il voto – ha aggiunto Massimo Lattanzi del Popolo della Libertà – se non per rimediare alla figuraccia  che questa maggioranza ha fatto?”

La prima avvisaglia di un voto non compatto nella maggioranza c’è stata con la dichiarazione di voto di Gabriele Maquignaz, appena rientrato in Consiglio regionale in sostituzione di Carlo Norbiato dichiarato ineleggibile. “All’interno del movimento ho condotto una battaglia nel mio piccolo – ha detto in aula –  bisogna trovare l’assessore fra gli eletti. Ma vedo che questa linea non passa. E credo che l’incarico tecnico sia una forzatura verso le istituzioni, si sta agendo al contrario delle leggi e si è oltrepassato il limite. La mia prima battaglia l’ho fatta all’interno del movimento, ma credo che questioni di questa portata che interpellano le coscienze debbano essere portato anche nell’aula consiliare”.

“La scelta di una convocazione per sabato è legata alla necessità di mantenere un interim breve in capo al presidente della Regione – ha detto in Consiglio Augusto Rollandin – la maggioranza mi ha dato delle indicazioni, compatto è stato anche l’orientamento del Conseil fédéral. Chiuderemo sabato per arrivare in breve tempo ad una decisione”.

 

IL CASO DELLE SCHEDE NULLE

Il presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, dopo il dibattito in aula, chiama i Consiglieri regionali per il voto che dovrà essere espresso in modo segreto. "Bisogna barrare la casella", dice. O si o no per l'incarico tecnico ad Albert Lanièce. Enrico Tibaldi, del Popolo della Libertà, chiede e ottiene che si voti nella cabina elettorale con appello nominale.

Concluso l'appello, inizia lo scrutinio. Fra i quattro voti nulli qualcuno ha indicato il nome – Lanièce – qualcuno ha fatto la croce sul "sì", ma fuori dalla casella. "Si tratta solo di una svista tecnica da parte di qualche consigliere – reclama Rollandin – ma l'intenzione di voto è chiara". Mancano però ancora dei voti: due consiglieri di maggioranza si sono accodati all'opposizione, esprimendo chiaramente un "no".

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