Nuova università: la maggioranza procede, dubbi della minoranza

Nei lavori del consiglio comunale è stato messo il primo tassello per la costruzione della nuova università della Valle. Maggioranza: "si compie un pezzo importante del nostro programma". Dalla minoranza, dubbi sull'estetica e la copertura finanziaria.
Politica

Da una parte, c’è stata una maggioranza di poche parole, ma determinata nella volontà di mettere il primo tassello per la costruzione della nuova università della Valle d’Aosta, che sorgerà nell’attuale area della caserma Testafochi. Dall’altra, un organizzato fuoco di fila delle opposizioni, che esprimono dubbi sulla contestualizzazione urbanistica dell’opera e sulle risorse finanziarie per completarla. I lavori del consiglio comunale di Aosta, si sono svolti ieri, 27 marzo, in questo scenario e quasi esclusivamente su questo tema.

La maggioranza modifica il PUD e il Pd presenta una mozione
Il primo passo della maggioranza è stato, dunque, quello di andare a modificare il piano urbanistico di dettaglio (PUD) preesistente riguardo all’area dove sorgerà l’università. Lo scopo è quello di armonizzare il PUD con il progetto preliminare dell’opera, che è stato redatto dall’architetto Mario Cucinella.

Questa scelta è stata contestata dai consiglieri di minoranza Loris Sartore e Michele Monteleone: «Andate a modificare – afferma Monteleone – delle scelte che erano state discusse approfonditamente e ampiamente condivise». «La bonta di quel piano – continua Sartore – è che la sua visione era complessiva e si faceva molta attenzione a tutto il contesto in cui si inseriva l’opera». In parole povere, la minoranza giudica i due edifici ondiformi che ospiteranno le aule e lo studentato dalla forma squadrata "non adatti – come dice Fabio Platania – al contesto urbano dal punto di vista architettonico". Da qui la scelta del gruppo Pd di chiedere "alla Commissione Edilizia un parere scritto e articolato circa la congruità estetico funzionale di tutta quanta l’opera". La maggioranza ha rifiutato la proposta e l’assessore Stefano Borrello ha espresso la volontà di "dare credito all’idea del progettista, una possibilità che ci è concessa da più strumenti amministrativi". "La sovrintendenza regionale – aggiunge Borrello – si è inoltre espressa in maniera positiva sul contesto architettonico". Replica, a stretto giro, Sartore: "Non è che la sovrintendenza abbia sempre brillato per pareri estetici, vedi la Cave des Onze Communes".

Mozione Alpe: mancano i soldi
Dal piano estetico si è passati poi a quello finanziario. Il consigliere Alpe Carlo Curtaz sottolinea come "in una relazione per l’ufficio regionale competente, l’amministratore unico del nuovo progetto (Bruno Milanesio, ndr) ponga un problema di carattere finanziario chiaro e preoccupante".
"Ad oggi – continua Curtaz – possiamo fare affidamento su un finanziamento di 40 milioni di euro: poco più di un terzo dei costi totali". Per il gruppo Alpe "si rischia di fare una cosa che accade spesso nella nostra regione: navigare a vista". "Per questo – conclude Curtaz – chiediamo di non sottoscrivere il programma in discussione se non a condizione che vengano reperite risorse per l’intera opera". Borrello è di tutt’altro avviso: "abbiamo già 40 milioni, reperire gli altri fondi è competenza della società di scopo in concertazione con l’amministrazione regionale". Per Curtaz "Borrello si avvale della facoltà di non rispondere, se la NUV non trova i soldi sul terreno politico non li trova da nessuna parte". "Cosa succede – conclude Curtaz – se i lavori vengono cominciati e le risorse non si trovano? Qui si rischia una operazione Splendor in scala maggiore".
Le mozioni della minoranza, dunque, non passano (10 – 21 i voti) e la progettazione dell’opera va avanti.
 

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